Un tempo per gli indiani d’America i problemi erano più nobili ora, emarginati nelle riserve, si chiama carie. A denunciarlo uno studio presentato al 68° Congresso Nazionale Indiani d’America a Portland in cui viene evidenziato come il 40% dei bambini ed il 60% degli adulti della riserva indiana di Pine Ridge in Sud Dakota soffrono di problemi di salute orale.
Lo studio, il primo in 12 anni sullo stato di salute orale di questa popolazione, dipinge un quadro inquietante di degrado incontrollato, disturbi gengivali e altri gravi problemi dentali che possono portare ad un costo sociale come l’assenteismo a scuola, sul lavoro ma anche la morte a causa delle infezioni date da una salute orale trascurata.
Per effettuare lo studio, finanziato dalla Kellogg Foudation, sono stati sottoposti a visita di controllo per verificare lo statodi salute orale di circa 300 indiani scoprendo che l'84% dei bambini e il 97%per cento degli adulti aveva problemi di carie e parodontali.
Limiti culturali ma soprattutto sociali ed economici oltre alla carenza di dentisti in queste zone sono le cause.
E la carenza di professionisti è un fattore comune in USA visto che quasi 50 milioni di americani, evidenziano i ricercatori, vivono in zone dove non ci sono dentisti o non hanno accesso alle cure odontoiatriche.
Così alcuni stati come la California, il Connecticut, NewHampshire, Maine –zone dove esercitano in media 3 dentisti ogni 30mila abitanti- pensano di seguire l’esempio di Alaska e Minnesota in cui oltre al dentista viene permesso all’igienista dentale ed agli studenti di affiancare il professionista per svolgere alcune cure.