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Le dentiere a chilometro zero. Presentato l’accordo ANDI CONFARTIGIANATO per sostenere la protesi Made in Veneto
[giovedì 24 marzo 2011]

Non si tratta dell’ennesima uscita pubblicitaria di qualche studio odontoiatrico che dopo aver promosso la rottamazione della dentiera propone di vendere quelle che non hanno mai masticato a prezzi scontati ma della concretizzazione di quanto ANDI e gli odontotecnici aderenti a CONFARTIGIANATO da qualche tempo presentano ai cittadini del Veneto.

Per contrastare il low-cost ed il turismo odontoiatrico, ma soprattutto per mettere in guardia i cittadini dei rischi che corrono scegliendo il dentista in base al prezzo e non alla qualità, le due associazioni hanno siglato un accordo che garantisce al paziente che le protesi realizzate negli studi odontoiatrici aderenti all’iniziativa sono fabbricate da laboratori odontotecnici italiani che utilizzano materiali sicuri, certificati e di provenienza certa. Il tutto indicato e certificato nella dichiarazione di conformità che lo stesso paziente può, come prevede la direttiva sui dispositivi medici, richiedere al proprio professionista.

Un opuscolo presente in tutti gli studi aderenti spiega i vantaggi di scegliere un team odontoiatrico “di casa”.

“C’è un grave problema sanitario che è stato denunciato anche in un prestigioso congresso internazionale tenutosi a Parigi nel corso del quale – spiega il presidente di ANDI Veneto Luca Dal Carlo - si è parlato di centinaia di migliaia di denti che provengono da paesi considerati a rischio per la salute, con la Cina in cima alla classifica. In questo periodo di crisi fioriscono i centri odontoiatrici che propagandano prezzi stracciati legati all’acquisto di materiali da paesi del terzo mondo. Questo ci ha spinto ad approfondire l’argomento e a promuovere insieme agli odontotecnici della regione e aderenti a CONFARTIGIANATO l’intesa che mette al centro la sicurezza dei manufatti che vengono impiantati nella bocca del paziente il quale deve essere assolutamente certo che tutta la filiera sia “nostrana”, veneta o comunque italiana”.

“Ci siamo resi subito conto -spiega Enrico Tolio, presidente degli odontotecnici aderenti a CONFARTIGIANATO Veneto- della necessità, da parte nostra, di costruire una dichiarazione di conformità che permetta di identificare la filiera di chi ha prodotto la protesi, del suo luogo di produzione e della qualità dei materiali utilizzati. Da sola, la normativa in vigore non protegge in pieno il paziente perché un  prodotto potrebbe essere  importato come semilavorato da non si sa dove e risultare poi nel nostro mercato alla pari di un prodotto 100% made in Italy. Questo non va bene perché nei paesi emergenti non sono in vigore, così come avviene in Italia, normative per garantire la qualità del prodotto finale . L’accordo con ANDI intende fare chiarezza totale su tutto ciò che viene inserito nella bocca di un paziente”.


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