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Inchiesta in una Azienda sanitaria di Firenze: due dentisti dirottavano pazienti nel privato e facevano lavorare in bocca anche un odontotecnico
[martedì 22 novembre 2011]

Avrebbero dirottato negli studi privati convenzionati o negli ambulatori intramoenia della stessa struttura i pazienti che si rivolgevano per le prestazioni più complesse come implantologia e protesi ad una Azienda sanitaria di Firenze. A scoprire le irregolarità i Nas di Firenze dopo un anno di indagini che hanno permesso di ricostruire il flusso di pazienti che dopo aver effettuato una visita in regime pubblico (pagando il solo ticket) venivano dirottati per prestazioni più complesse, come l’implantologia e la protesi, negli ambulatori a solvenza diretta della stessa Azienda sanitaria o presso gli studi dentistici privati convenzionati; alcuni dei quali degli stessi professionisti che effettuavano la prima visita. Verifiche che hanno permesso ai Nas di denunciare anche un odontotecnico che eseguiva direttamente sui pazienti prestazioni odontoiatriche.

Stando a quanto pubblicato dal Corriere Fiorentino “tutto sarebbe partito da un esposto arrivato al nucleo antisofisticazione dall'università di Firenze. In quell'esposto si accusava la Regione di aver favorito l'Asl di Firenze con un finanziamento di oltre 7 milioni e mezzo di euro per la ristrutturazione di Villa Margherita allo Iot dove doveva esser realizzato un polo odontostomatologico. Secondo l'università i finanziamenti e la realizzazione del polo servivano a incentivare le prestazioni odontoiatriche più costose e di alta specialità (quelle di terzo livello), impedendo così, si legge nell'esposto, lo sviluppo dell'attività di ricerca delle aziende universitarie come Careggi e Pisa, centri di eccellenza per prestazioni di alta specialità. Prestazioni che l'Asl dovrebbe fare in una percentuale assai ridotta. Secondo le direttive regionali infatti, le aziende sanitarie dovrebbero erogare il 60% delle prestazioni per attività di primo livello (quelle essenziali, come la prima visita o le urgenze), il 30% per quelle di secondo livello (otturazioni e devitalizzazioni): per entrambe si paga solo il ticket (quelle di secondo livello il costo varia a seconda reddito). L'alta specialità, ossia il terzo livello, a totale carico degli assistiti, l'Asl dovrebbe assicurarla in percentuale del 10%”.

Nell’Azienda sanitaria verificata dai Nas sarebbe emerso non solo che queste prestazioni erano erogate oltre i limiti del 10% ma, spesso, i pazienti venivano dirottati negli ambulatori di libera professione. Ora spetterà alla Corte dei Conti verificare un eventuale danno erariale ed alla magistratura la posizione di due odontoiatri e dell’odontotecnico denunciati.


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