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Il Ministro Balduzzi ha presentato la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese, ecco quanto pubblicato sull’odontoiatria
[mercoledì 14 dicembre 2011]

E’ stata presentata ieri 13 dicembre dal Ministro della Salute Renato Balduzzi la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP) 2009-2010, componente essenziale del ciclo di pianificazione, programmazione e valutazione del Servizio Sanitario Nazionale che fornisce una periodica informativa, al Parlamento ed ai cittadini, sullo stato di salute della popolazione e sull’attuazione delle politiche sanitarie. L’edizione riferita al biennio 2009-2010, spiegano dal Ministero, è il risultato di un lavoro cospicuo al quale hanno collaborato circa 300 tra specialisti, ricercatori e dirigenti del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AgeNaS, dell’AIFA, delle Università e degli IRCCS, coordinati da un Comitato editoriale e da un Comitato redazionale. Nel Comitato editoriale anche il prof. Enrico Gherlone già consulente del Ministro Fazio per il settore odontoiatrico e componente del Consiglio Superiore di Sanità.

Tre i punti evidenziati sul tema dell’odontoiatria italiana.

Assistenza odontoiatrica

Allo stato attuale, secondo quanto previsto nel DPCM del 29 novembre 2001, l’assistenza odontoiatrica pubblica viene garantita solo ad alcune categorie di cittadini, ovvero agli individui in età evolutiva (0-14 anni) e ai soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità sanitaria e/o sociale. In più, il Servizio pubblico garantisce a tutta la popolazione il trattamento immediato delle urgenze antalgico-infettive; non sono assicurate, invece, le prestazioni di riabilitazione protesica. Al fine di implementare l’offerta assistenziale, numerose iniziative sono state messe in campo in questi ultimi tempi, sia tramite la copertura economica completa resa disponibile da Enti pubblici (Regioni, Province, Comuni), sia tramite copertura economica finanziata dallo stesso cittadino, in maniera parziale o totale, mediante una più puntuale definizione dello stato di vulnerabilità sanitaria e sociale, con criteri diversi dalle usuali “autocertificazioni” o esenzioni.

Malattie della bocca e dei denti

È pressoché rimasto invariato, rispetto al biennio 2007-2008, il quadro epidemiologico delle principali patologie del cavo orale (carie, malattia parodontale, edentulia, cancro della bocca). Diversa è, invece, la situazione relativa ai disturbi temporo-mandibolari (DTM), che rappresentano la condizione clinica di dolore muscolo scheletrico più frequente dopo il mal di schiena e sono la principale causa del dolore di origine non dentaria nella regione oro-facciale, per la quale si è registrato un incremento di diagnosi.

Prevenzione odontoiatrica

Negli ultimi anni è stata intrapresa dal Ministero della Salute una serie di iniziative volte alla produzione e divulgazione di linee di indirizzo agli operatori del settore in merito alla prevenzione e cura delle patologie orali più frequenti nell’età adulta (carie, malattia parodontale, edentulia, cancro della bocca) e alla gestione clinica degli effetti collaterali della terapia anticancro che possono verificarsi a livello del cavo orale, durante il trattamento di patologie oncoematologiche e neoplasie solide nei pazienti in età evolutiva. Sono state così elaborate e pubblicate le “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta” e le “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali negli individui in età evolutiva che devono essere sottoposti a chemioterapia e/o radioterapia”, in considerazione del fatto che il cavo orale è spesso interessato dagli effetti collaterali di chemioterapia e radioterapia del distretto testa- collo e dei protocolli di condizionamento per il trapianto di midollo osseo tali da ritardare la guarigione della malattia primaria e causare un peggioramento della qualità di vita. Le cause sono legate all’azione diretta degli antiblastici sulle cellule a rapido “turnover” delle mucose orali e delle ghiandole salivari, all’azione mielotossica, che, a causa dell’immunodepressione sistemica prodotta, è responsabile dello sviluppo di infezioni secondarie, infine alle alterazioni dello sviluppo dentale e scheletrico, causate dall’effetto delle terapie su strutture in crescita. L’obiettivo di superare le problematiche orali del bambino oncologico e garantire un’accettabile qualità di vita richiede protocolli clinici basati soprattutto sulla collaborazione stretta e fattiva tra diversi professionisti: pedodontista, pediatra, emato-oncologo, radioterapista, infettivologo, infermiere professionale e igienista dentale.


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