Il maxiemendamento al Decreto “salva Italia”, già licenziato dalla Camera, sarà con ogni probabilità approvato definitivamente, venerdì 23 dicembre, anche dal Senato.

Due le modifiche, marginali per i sindacati medici ed odontoiatri, su riforma degli ordini e norme previdenziali.

Sulla riforma degli ordini viene modificato l’articolo 33 che prevedeva la cancellazione degli Ordini professionali che, entro il 13 agosto 2012, non venivano riformati. La norma viene ammorbidita e prevede l’eventuale cancellazione delle sole norme non in linea con la manovra di agosto (quindi su tariffe, aggiornamento, pubblicità, tirocinio etc.). Sul tema si dovrebbe aprire un tavolo di confronto per attuare una riforma, condivisa, degli ordini professionali entro fine 2012. Confermata invece la norma sulle società di professionisti ma sarà un decreto ad hoc ad individuare le modalità operative.

Sulla questione previdenziale, la norma (articolo 24, comma 24) che tocca le casse previdenziali private, ovvero quello che prevede la sostenibilità a 50 anni (e non più a 30) senza poter considerare il patrimonio immobiliare,  viene modificato posticipando il termine di adeguamento dal 31 marzo al 30 giugno. Un contentino che non soddisfa gli Enti di previdenza ed in particolare l’ENPAM che ha già annunciato di innalzare “barricate”. La preoccupazione, tra gli altri, è che la norma sia di fatto una scusa per dichiarare inadempienti gli Enti previdenziali dei professionisti e fagocitare le loro casse previdenziali (beni immobili compresi) all’interno dell’INPS. Cosa possibile stando a quanto dichiarato ieri dal Ministro del Welfare Elsa Fornero ad un convegno organizzato dall’Ordine dei giornalisti.