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UNID scrive a La Repubblica e chiede all’Ordine di intervenire nei confronti del dott. Di Michele per le dichiarazioni riportate dal giornale
[giovedì 12 gennaio 2012]

Riceviamo e pubblichiamo la nota della dott.ssa Laura Marino presidente UNID inviata il 9 gennaio 2012 al direttore da La Repubblica Ezio Mauro. Intanto UNI ha inoltrato una segnalazione all’Ordine di Foggia chiedendo un intervento in merito a quanto dichiarato dal dott. Di Michele nell’articolo in questione. Dott. Di Michele che proprio sulla questione ci aveva inviato una nota.

L’Articolo dal titolo “ Sanità, quando le cure servono a gonfiare la parcella dei dentisti “, nel quale viene presa di mira tutta la gestione dell’Odontoiatria privata, con un’analisi sconsiderata e inappropriata da parte di chi si erge tutore del sapere. Un vero esempio di opportunismo professionale. Altro fenomeno che abbiamo ereditato dalla mala sanità e mala politica che dobbiamo annoverare, con quello dell’abusivismo, nel nostro sistema paese. Un sorta di demagogico e ridondante insulto alle competenze di Odontoiatri ed Igienisti dentali.

Mi sorge così spontanea una domanda: per quale motivo chi ha il potere di scrivere ed avere un enorme spazio informativo scredita le categorie che appartengono al proprio mondo professionale in un modo così becero e poco preparato? Perché, chi ha un ruolo, già oggetto di privilegi, in una Dirigenza sanitaria Pubblica di Modena (stipendiato dalla Sanità) e presidente di due Società la SOCI ( società Odontoiatria di Comunità Italiana con sede a Modena )e la SIOF (Società Italiana Odontoiatria Forense, con sede sempre a Modena) sente la necessità di screditare tutti e sminuire le nostre competenze? Forse sta concimando un terreno ormai sfruttato che reso fertile può fare crescere altri tipi di interessi? Non mi sembra certamente che abbia sfruttato tale mezzo informativo per divulgare conoscenza e coscienza in chi svolge la professione o altresì, contrastato il dilagare dell’abusivismo, oppure ancora, parlato di formazione inadeguata e di ECM troppo costose e molto altro. Non credo neppure che possa rappresentare l’attuale cultura medica –odontoiatrica e di eccellenza Italiana.

L’insinuazione siffatta, in merito alle nostre procedure e alla loro inutilità , loro inefficacia è una vera irresponsabile attività diffamatoria e di scorretta informazione. Fare breccia nell’opinione Pubblica o nel Politica con Slogan beceri, sono espressione di un’assenza totale di stile comportamentale in un strategia che si avvale di un sistema economico incerto, complesso per accreditarsi attenzioni e vantaggi. L’innovazione e la rivoluzione culturale nel nostro paese probabilmente non è ancora avvenuta. Purtroppo, troppi Bluff vengono portati quali esempio di elevata integrità morale e professionale senza verificarne le capacità reali, competenze ed u percorso meritocratico. Intanto, l’Abusivismo svolge la sua azione a 360° in ogni ambito, così come per l’opportunismo. Vengono favorite quelle logiche che nella disperazione economica e nella incapacità professionale di molti, trovano ricorso ad espedienti di ogni genere. Beneficeranno, in questo nuovo disegno, il business della facile azione legale e delle consulenze peritali, oltre che l’abbassamento del livello di cura e di terapia e dell’abusivismo. La liberalizzazione non potrà essere una sorta di “ terra di nessuno” dove tutto è lecito e tutto è possibile.

E’ per tale ragione, il contenuto dell’articolo pubblicato su La Repubblica è molto grave sotto il profilo Etico e Deontologico. Da troppo tempo, anche la nostra Categoria di Igienisti Dentali, è soggetta a tali ingiurie e spesso abuso di potere, con evidenti azioni di limitazione allo sviluppo della Professione da parte delle Istituzioni Pubbliche, Associazioni Professionali odontoiatriche e di Ordini. Esempi di tale retaggio sono proprio le Regioni, ormai sede di potere Politico e di casta. Le Regioni che come per esempio l’Emilia Romagna, la Basilicata troppo spesso con le rispettive Asl territoriali e la prepotenza di alcune rappresentanze di Professioni e Ordini, presenti con propri membri in qualità di consulenti, membri esperti, consiglieri, assessori o in commissioni tecniche , fanno di tutto per ostacolare e mal interpretare norme che consentono l’avvio di nuove prospettive di lavoro, come: Studi di Prevenzione e Igiene Orale o Studi associati improntati sulla cura e prevenzione a conduzione, gestione e titolarità diretta degli Igienisti Dentali. Una professione la nostra che annovera tantissimi giovani, rappresentata da giovani e che crea occupazione per i giovani. Anche, in ambito pubblico questa competenza professionale non viene ne contestualizzata ne valorizzata con servizi specifici. In tutta l’Europa e nel mondo, la Prevenzione e la salute orale sono ormai fiore all’occhiello di molti paesi. I Servizi di prevenzione e salute orale per tutte le fasce di età sono presenti in ambito pubblico e privato e sono riconosciuti come grande risparmio sociale, in termini biologici ed economici. L’obiettivo di riuscire ad affinare e realizzare una sensibilità sullo stato di salute , fino a fare diventare la salute orale un bisogno, può significare un reale aumento della soglia di attenzione verso un maggiore controllo sulle abitudini e stile di vita delle persone. E’ necessario riuscire ad allontanare quei fattori di rischio che colpiscono la popolazione e che portano gravi problematiche sociali. Se inoltre, prendiamo in considerazione le statistiche sulla civilizzazione dei popoli, nella storia, potremmo vedere che i dati inerenti il livello di civilizzazione, prendono spunto dallo stato di salute dentale della popolazione. Viene riconosciuto a tale indicatore un valore di livello socio-economico e culturale . Se è vero che in Italia il 60 % (La Repubblica) della popolazione non si cura,  non può quindi essere imputabile solo ed esclusivamente a fattori legati al costo delle prestazioni, che ultimamente, le stesse associazioni di categoria stanno riallineando e differenziando, ma soprattutto, alla scarsa e scorretta informazione, all’inadeguato investimento pubblico e privato sulla prevenzione. Non esistono sul territorio Nazionale interventi di promozione della Salute Orale, se non quelle riservate ad alcune Associazioni in accordo con Aziende del settore e che ne orientano l’obiettivo. 

L' Igienista Dentali, con la loro peculiare competenza, dovrebbero essere presenti e attori principali nelle Strutture Pubbliche di Comunità e nelle Strutture Private. Dovrebbero inoltre poter esercitare la propria competenza, in libera professione, in autonomia, come è stabilito dal loro profilo, riconosciuto dal Ministero. Dovrebbero poter esercitare la propria professione, in collaborazione con Studi Odontoiatrici, oppure in un proprio studio e/o in studi associati. Dovrebbero infine poter svolgere attività educativa ed informativa nelle scuole. Tutto questo viene disatteso, nonostante la moltitudine di progetti disponibili “chiavi in mano” Sostenere pertanto che le metodiche adottate dai professionisti in ambito privato, siano essi Odontoiatri o Igienisti Dentali, possano essere causa di danno o peggio ancora, di calcolata speculazione è inaccettabile . La pratica clinica, la professionalità, la competenza, i valore e l’integrità professionale degli Igienisti non può passare inosservata. Faremo istanza alle Organizzazioni di Categoria, all’Ordine dei Medici ed odontoiatri Nazionale e di Foggia per far si che vengano applicate le norme disciplinari previste dal loro tanto decantato codice deontologico che regola l’attività professionale di medici-chirurghi ed odontoiatri. Invitiamo tutti i cittadini a domandarsi del perché, fino ad oggi, non siano stati aumentati interventi di prevenzione e d’ igiene Orale nel nostro paese. Forse perché una certa tipologia di professionisti, burocrati, dirigenti, politici e presidenti associativi non avrebbero più la capacità di affrontare un mondo professionale in continua evoluzione e crescita. Questi Giovani, guardano al futuro, dotati di professionalità, capacità, concretezza e competenza come risorse primarie della loro realizzazione professionale cercando di combattere quel disegno politico e di potere economico che fonda tutto sull’immagine, la supponenza e l’arroganza. Quest’ultimi i veri elementi che costituiscono il Grande Bluff nel nostro paese.


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