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Canone Rai, il no al pagamento anche di Confprofessioni Sanità
[martedì 21 febbraio 2012]

“E' un diritto del contribuente sapere perché deve pagare un'imposta. Lo dice lo Statuto dei diritti del contribuente. A tutt’oggi, invece, i medici di famiglia, gli odontoiatri e i medici veterinari si vedono recapitare bollettini postali dalla Direzione Amministrazione Abbonamenti della RAI senza un riferimento legislativo certo e senza un chiarimento ufficiale del Ministro dello Sviluppo Economico. E notevolmente in ritardo sulla scadenza del 31 gennaio”.

A dirlo sono le sigle sindacali aderenti a Confprofessioni Sanità (ANDI, ANMVI, FIMMG, PLP, FIMP) che attraverso un comunicato stampa dicono no al pagamento del canone per il solo possesso di un computer “ritenendo sussistano tutti i presupposti giuridici e fiscali che giustificano la sospensione del versamento in attesa di un chiarimento da parte delle Autorità competenti nel senso sopra auspicato”.

Confprofessioni Sanità, continua il comunicato, fa notare che il canone speciale Rai applicato ai computer e alle tecnologie multimediali non è previsto in nessuna norma di legge ed è stato arbitrariamente esteso agli studi medici e sanitari, dove non sono presenti né televisori né radio.

Pertanto, ricordano le sigle sindacali, che i professionisti della salute hanno necessità di lavorare con persona computer perché sono le stesse norme ad obbligarli nel farlo: attività di educazione continua in medicina tramite formazione a distanza, attività informatizzate nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, Pec, le connessioni con banche dati e anagrafiche sanitarie.

Confprofessioni Sanità fa anche notare che non si ritiene possano essere disinvoltamente equiparate le attività medico-sanitarie alle attività d’impresa menzionate dal Decreto Salva Italia. Pertanto la RAI, in quanto servizio pubblico, e i Ministeri di competenza, dovrebbero opportunamente prendere atto dell’errore e aggiornare una legislazione che risale al 1938 e che non è al passo con l’evoluzione delle telecomunicazioni globali.

Confprofessioni Sanità ritiene sussistano tutti i presupposti giuridici e fiscali che giustificano la sospensione del versamento in attesa di un chiarimento da parte delle Autorità competenti nel senso sopra auspicato.


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