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Un pericolo nascosto per operatori e pazienti: il lattice. Come tutelarsi e tutelare chi si cura, i consigli dell’Associazione Allergici al Lattice
[mercoledì 4 aprile 2012]

Lo studio odontoiatrico è uno dei loghi dove l’allergico al lattice deve prestare molta attenzione ma anche gli operatori possono diventare allergici proprio a causa del continuo contatto con materiali contenenti questa sostanza di origine vegetale. In Italia la popolazione sensibile a lattice supera il 6% con picchi ben più alti in determinate categorie di persone, quelle più a contatto con il materiale come personale sanitario o persone che lavorano nelle industrie che trattano gomma.

“I soggetti sensibilizzati al lattice – spiegano dell’Associazione Allergici al Lattice- possono andare incontro alle seguenti patologie: orticaria, rinite, oculorinite, asma bronchiale, angioedema e più raramente shock anafilattico. Sono state inoltre documentate sensibilizzazioni crociate fra lattice ed alimenti vegetali”.

I rischi potenziali nello studio odontoiatrico sono derivanti dall’alta percentuale di materiali in lattice utilizzati, il contatto può essere cutaneo ma più frequentemente mucoso o sistemico. Contatto rischioso in quanto molto spesso questo è con la mucosa orale, zona molto vascolarizzata. Da non sottovalutare, spiegano dall’Associazione, il contatto aereo dovuto all’aerodispersione di proteine di lattice nell’ambiente, veicolate dalla polvere dei guanti.

Guanti, dighe, materiale per le cannule di aspirazione, apribocca, ma anche mascherine ed alcuni rivestimenti utilizzati per i riuniti i potenziali pericoli.

“L’allergia a lattice è spesso sottovalutata e conosciuta superficialmente dai professionisti –continuano dall’Associazione- e molto spesso, quando i pazienti riferiscono sintomi legati all’allergia al lattice scatenati durante una seduta dal dentista. Ma non sempre l’odontoiatra saprà diagnosticarla in quanto sospetterà dell’anestetico”.

Come fare per cercare di eliminare il rischio?

Il consiglio dell’Associazione allergici al lattice è tanto semplice quanto non sempre id facile soluzione: abolire l’utilizzo dei materiali potenzialmente pericolosi con quelli realizzati in polimeri sintetici e cercare di verificare che il paziente non sia potenzialmente allergico al lattice.


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