L’ortodonzia linguale fissa senza attacchi può essere una valida alternativa alle terapie convenzionali con i brackets, sia nel trattamento di malocclusioni di prima classe, caratterizzate da affollamento dentario, sia in casi più complessi, soprattutto se associata all’utilizzo delle miniviti.
Gli Autori mostrano il trattamento di una malocclusione caratterizzata da morso profondo ed inclusione del 43. Dopo un’attenta analisi estetica, considerando anche il sorriso gengivale e l’eccessiva esposizione del gruppo frontale superiore con le labbra a riposo, si è deciso di intrudere il settore frontale superiore. Vengono pertanto posizionate delle miniviti tra gli incisivi laterali ed i canini ed a livello vestibolare, in modo da avere un maggior controllo del torque durante l’intrusione rispetto ad una eventuale inserzione palatale.
Gli elementi da intrudere sono collegati tra di loro da un sezionale di ancoraggio e l’intrusione realizzata tramite delle catenelle elastiche. All’arcata inferiore il dispositivo ortodontico viene utilizzato non solo per la creazione di spazio e successiva disinclusione del 43 ma anche per mantenere in posizione un provvisorio e mascherare lo spazio estrattivo dopo l’eliminazione del canino di latte.
Nelle fasi finali sono stati applicati ad entrambe le arcate dei retainers attivi per rifinire l’allineamento dentario.
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