Le malattie parodontali non sono la causa delle malattie cardiache o ictus. A ridimensionare l’allarme lanciato da molti studiosi in questi anni è l'American Heart Association in un lavoro pubblicato sua rivista Circulation.
L’associazione ha valutato oltre 500 articoli pubblicati sulle riviste del settore e nuovi studi, rilevando che non hanno confermato un nesso causale tra la malattia vascolare aterosclerotica e disturbi gengivali anche gravi.
Sulla notizia è intervenuto anche il Consiglio ADA per gli affari scientifici che concorda con le conclusioni dell’AHA che sono stati elaborati da un comitato di esperti, di cui fanno parte dentisti, cardiologi e specialisti di malattie infettive.
"C'è molta confusione in materia", hanno rilevato i ricercatori. "Il messaggio emerso da alcune professioni sanitarie secondo le quali infarto e ictus sono direttamente collegati alle malattie gengivali può distorcere i fatti e allarmare i pazienti spostando l'attenzione dalla prevenzione di quelli che sono i reali fattori di rischio per le malattie cardiache".
Il gruppo di esperti ha concluso che le malattie cardiache e la malattia parodontale si siano casualmente manifestati spesso nella stessa persona a causa di fattori di rischio come il fumo, l’età avanzata e il diabete, cause comuni di entrambe le malattie.
I medici hanno da più di un secolo osservato un legame tra le malattie cardiache e malattie gengivali, ma le dichiarazioni che implicano un rapporto di causa ed effetto tra le malattie sono "ingiustificate" secondo gli autori della ricerca.
Sebbene diversi studi suggeriscano un rapporto più forte tra malattia parodontale e malattie cardiache, l’AHA rileva come tali studi non abbiano preso in considerazione i fattori di rischio comuni.
Oltre a condividere fattori di rischio che possono portare alla comparsa casuale delle malattie in un individuo, i ricercatori hanno notato che la malattia parodontale e malattia vascolare arterosclerotica producono entrambi marker di infiammazione, come la proteina C reattiva.