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Il ruolo (fondamentale) dei dispositivi medici per la salute dei cittadini tracciato dal Censis che però ignora quelli odontoiatrici
[venerdì 4 maggio 2012]

11,2 milioni di persone utilizzano i dispositivi medici con un netto miglioramento della qualità della vita, di questi sono 2 milioni gli italiani curati per tempo da una patologia mortale grazie a un accertamento con tecnologie biomedicali. Il Censis ha voluto far conoscere il settore dei dispositivi medici come indispensabili ausili per la cura delle persone e che come tale deve essere presa in considerazione al pari delle strutture sanitarie e dei farmaci.

Dispositivi medici che permettono, ricordano dal Censis di viere più a lungo, meglio anche in presenza di patologie gravi o deficit fisici, grazie a congegni, apparecchiature e ausili che si utilizzano o diventano parti integranti del corpo umano.

Questi alcuni numeri rilevati dal Centro studi: 6,3 milioni di persone usano tutori, plantari, busti ortopedici, ginocchiere. 2,3 milioni utilizzano il lettore per la determinazione rapida della glicemia (il glucometro). 1,5 milioni si avvalgono di ausili per la mobilità personale, come stampelle, deambulatori, carrozzine, sollevatori per alzarsi dal letto. 1,3 milioni convivono con impianti per la cardiostimolazione, come il pacemaker. 1 milione utilizza apparecchi e protesi acustiche di vario tipo.

Il 59% di chi li utilizza nella vita quotidiana ha potuto scegliere alcune caratteristiche fondamentali del proprio dispositivo. Questa percentuale sale al 71% tra chi usa tutori, plantari, busti ortopedici e ginocchiere; è pari al 57% tra chi utilizza dispositivi per incontinenza e ritenzione; al 56% tra coloro che si avvalgono di ausili per la mobilità personale, come deambulatori e stampelle; al 50% tra gli utilizzatori di apparecchi acustici. Chi ha potuto scegliere è poi più soddisfatto. Non a caso, il 69% degli italiani è disposto a pagare di più di tasca propria per avere un dispositivo personalizzato, adattabile alle proprie esigenze. Il 9,6% è pronto a pagare oltre il 20% in più di tasca propria, il 17,6% pagherebbe tra il 10% e il 20% in più, il 42% fino al 10% in più.

E i dispositivi medici in campo odontoiatrico come gli impianti, gli apparecchi ortodontici, quelli su misura come ponti, corone e protesi rimovibili o gli strumenti per la diagnostica?

Nessun dato è stato indicato da parte del Censis sull’incidenza di questi dispositivi sulla salute dei cittadini. Un peccato perché stando ad alcune ricerche di settore i soli impianti dentali inseriti in un anno superano di gran lunga il numero di apparecchi acustici e pacemaker impiantati senza poi considerare le protesi e gli altri dispositivi.

 


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