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Gli italiani preferiscono il dentista tradizionale, meno gli studi in franchising. L’alternativa è il dentista dell’Asl. 28 milioni i pazienti esclusivi dei dentisti privati italiani
[martedì 15 maggio 2012]

Se gli italiani si fidano del dentista libero professionista non stupisce che sia lo studio odontoiatrico privato il preferito. Questo è un altro dei dati emerso dal sondaggio realizzato dal prof. Renato Mannheimer su “La percezione del dentista da parte della popolazione e i nuovi bisogni emergenti” presentato durante il IV Workshop di Economia in Odontoiatria organizzato da ANDI lo scorso fine settimana a Cernobbio (Como).

Se nove italiani su dieci hanno più fiducia verso il dentista che opera in uno studio privato italiano, non sorprende che otto su dieci (81%) si rivolgono, in esclusiva o quasi sempre, ad uno studio privato in Italia. L’abitudine/fiducia nel proprio dentista appare il motivo principale per cui gli italiani si rivolgono al dentista di uno studio privato (82%), il secondo motivo è la vicinanza/comodità (23%), il terzo è quello di riuscire a prendere facilmente un appuntamento (15%) e solo al quarto posto l’aspetto economico (13%) a confermare come gli italiani giudichino corretto il rapporto qualità prezzo delle prestazioni odontoiatriche.

Ad oggi l’unica alternativa che gli italiani considererebbero al dentista privato, nonostante le gravi carenze in merito, sembra essere quella pubblica, ovvero il Sistema Sanitario Nazionale. Quasi quattro italiani su dieci dichiarano di essersi rivolti all’Asl almeno una volta (37%) e un quarto del campione (24%) afferma che, pur non avendo mai scelto questa opzione, potrebbe farlo in futuro.

Nonostante sia “l’incubo” dei dentisti italiani lo studio odontoiatrico in franchising (quello ricavato nei negozi su strada o in un centro commerciale) che il prof. Mannheimer ha chiamato “i negozi” è appena il 5% della popolazione, anche se il 20% dichiara che potrebbe considerare di rivolgersi a queste strutture.

Dai dati rilevati dal sondaggio, il prof. Mannheimer stima che sono 28 milioni i pazienti esclusivi dello studio dentistico privato italiani, di questi circa 13 milioni si definiscono quasi esclusivi, ovvero pazienti che prevalentemente si rivolgono al dentista libero professionista ma sarebbe disposto a tradirlo, mentre viene stimato in 10 milioni il numero di pazienti saltuari che si rivolge qualche volta o raramente (ma anche mai) al dentista tradizionale preferendo studi in franchising e turismo odontoiatrico.

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