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Numero chiuso: un gran bel business anche per gli atenei. 4,5 milioni di euro circa l’ammontare delle tasse di iscrizione. Disponibili on line le graduatorie
[martedì 11 settembre 2012]

Da oggi gli studenti che hanno partecipato ai test di ammissione alle facoltà di medicina ed odontoiatria possono scoprire se sono tra i “fortunati” eletti che potranno iscriversi; sono infatti disponibili sul sito del Miur le graduatorie. Per i primi degli esclusi basterà capire come funziona il meccanismo della graduatoria regionale, fare qualche calcolo e cominciare a sperare.

Come ogni anno è partito il dibattito sull’utilità, e la legittimità del numero chiuso. Sull’utilità alcune domande di cultura generale aiutano a diffidare dell’utilità di questo strumento per garantire che si iscriveranno quelli più preparati.

A buttare acqua sul fuoco delle polemiche, ma i ricorsi al Tar già hanno cominciato ad essere presentati, è il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che ha dichiarato, in occasione della festa del PD a Torino, che esiste una norma europea, per le facoltà di scienze della vita, (quindi anche odontoiatria e medicina)  che impone il numero chiuso.

Al di la delle norme i test sono diventati in questi anni un vero e proprio business per via dell’alto numero degli iscritti: 80 mila circa per quelli che si sono iscritti ai test medicina ed odontoiatria nei vari Atenei italiani.

Per prepararsi ai test il costo varia da un centinaio di euro circa per chi decide di comprare solo i libri con le simulazioni dei quiz fino a oltre 4 mila euro (dato trovato su di un noto forum) per chi segue corsi dedicati e personalizzati.

Anche Ministero ed Atenei incassano dalle tasse di iscrizione cifre significative. Sempre per quello di medicina ed odontoiatria, considerando una media di 55 euro per la tassa di iscrizione, i candidati di quest’anno hanno versato circa  4,5milioni di euro.

All’università Statale di Milano gli iscritti alla prova del 4 settembre sono stati 3.126 (fonte Alphatest) che hanno versato 50 euro di tassa per un totale di 156.300 euro. Certamente l’organizzazione del test per gli Atenei e per il Miur ha certamente un costo ma per fare un paragone lo scorso anno accademico (2011-2012) i 287 studenti iscritti al corso di odontoiatria e protesi dentaria dello stesso ateneo milanese hanno versato poco più del doppio (353.921,77 euro) di quanto incassato per il test di ammissione. Ed in tempi di ristrettezze economiche anche questo può aiutare l’università italiana.

 


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