L’ENPAM, l’ente di previdenza di medici e dentisti subito dopo il sisma che ha colpito l’Emilia e le zone limitrofe si è attivato per dare un aiuto concreto agli iscritti che erano stati danneggiati.
Una iniziativa meritoria, scrive in una nota le segreteria di ANDI ed AIO Ferrara che, però, rischia di escludere, alcune situazioni, degli iscritti dagli aiuti.
“Nel modulo relativo alla domanda di prestazione per calamità naturali –fanno notare da Ferrara- è scritto: “che, in conseguenza di tale interruzione, non ha percepito, per il periodo suddetto, alcun reddito”. Questa frase impedisce, soprattutto ad alcuni colleghi odontoiatri, di poter beneficiare dell’assistenza programmata”.
E le associazioni degli odontoiatri portano alcuni esempi:
• dentista che ha due studi uno dei quali inagibile: sicuramente avrà percepito un reddito; ma avrà anche conseguito una contrazione dello stesso, avendo potuto esercitare solo in uno studio;
• dentista che ha il proprio studio inagibile, ma che collabora, professionalmente, anche presso altri studi rimasti agibili; anche in questo caso, avrà avuto un reddito derivante solo dal rapporto di collaborazione;
• dentista che ha incassato e regolarmente fatturato, nel periodo di chiusura del suo studio, per prestazioni effettuate in periodi precedenti (realtà assai frequente nel nostro esercizio professionale), perché uno o più pazienti hanno versato, in tutto o in parte, il dovuto portandoglielo direttamente al suo recapito;
“Riteniamo –conclude la nota- che situazioni come quelle esposte, meritino di essere da Voi valutate per poter dare un ulteriore segno di solidarietà nei confronti anche di questi colleghi che, seppur meno sfortunati degli altri, hanno pur sempre subito seri danni”.