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Scarica Allegato: Scarica la nota firmata dai presidente dei principali sindacati medici

ENPAM nuovamente sotto tiro. Dodici medici scrivono ai Ministri competenti denunciando la non sostenibilità della riforma. I principali sindacati medici sostengono il lavoro dell’Ente giudicando capziose le accuse lanciate
[mercoledì 7 novembre 2012]

Dodici medici con vari ruoli in ENPAM ed in alcune OMCEO hanno scritto al ministero del Lavoro, dell'Economia e della Salute muovendo dubbi sulla reale sostenibilità economica dell’Ente da qui ai cinquant’anni previsti dalla legge anche dopo la riforma presentata il 21 luglio scorso agli stessi ministeri.

Per sostenere i loro dubbi i dodici evidenziano come “dall’analisi rafforzativa delle curve attuariali di due studi osservazionali risulta l’evidenza di una significativa riduzione dei medici sia nel breve (oltre 50 mila medici in meno nel 2019) che nel lungo periodo (tra i 70 mila e i 100 mila medici in meno dal 2020 al 2034)”, dati che dimostrerebbero che ENPAM non potrà disporre delle entrate sufficienti per pagare le pensioni future.

Firmatari che contestano, anche, l’allontanamento dal Consiglio di amministrazione ENPAM del dott. Giansalvo Sciacchitano.

I dodici invitano il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Economia e Finanze e quello della Salute ad “attivarsi e procedere con le dovute verifiche ponendo ogni e qualsivoglia individuata procedura a fronte delle riscontrate criticità” minacciando “azioni tutorie” se questo non avvenisse.

Per sostenere la bontà della riforma presentata da ENPAM i principali sindacati in ambito medico, tra cui anche ANDI, hanno inviato una nota (la potete scaricare dal link in alto) ai presidenti ENPAM e FNOMCeO oltre ai componenti del CdA ENPAM ed ai presidenti OMCeO.

I presidenti Gianfranco Prada (ANDI), Giacomo Milillo (FIMMG), Giuseppe Mele (FIMP) e Roberto Lala (SUMAI-ASSOPROF) giudicano positivamente le riforme attivate dall’Ente previdenziale di medici e dentisti giudicando “capziose e fantasiose” le affermazioni dei dodici in particolare rispetto ai dati sul numero futuro dei medici. “I dati tendenziali recenti –si legge nella nota- ci dicono che gli iscritti a medicina stanno aumentando ogni anno e che a differenza degli anni passati, quasi tutti completano gli studi con la laurea”.

 “L'obiettivo dell’elaborazione attuariale fatta propria dai firmatari della lettera –continuano i quattro presidenti- sembra essere quello di voler dimostrare che la riforma deliberata dal Consiglio di Amministrazione e dal Consiglio Nazionale non sia abbastanza severa! La severità dello "stress test" che ci chiede il comma 24 dell'art 24 del decreto "salva Italia" non basta a questi colleghi, sembrano chiedere più contributi e meno pensione. Soprattutto ai giovani”.

 


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