L’approvazione della cosiddetta spending review che “accorpa” molte Provincie comporta il conseguente riassetto di altri organismi istituzionali come le OMCeO. Ad occuparsi della questione il Comitato Centrale FNOMCeO ed il Consiglio Nazionale convocato martedì 6 novembre a Roma che ha elaborato una serie di proposte in merito alla riforma dell’Ordine anche in funzione della risoluzione del problema.
“La dimensione provinciale – ha spiegato il presidente della FNOMCeO Amedeo Bianco intervenendo in assemblea– è quella più aderente alla storia e alla territorialità”.
Le modifiche approvate, informa lo stesso Bianco “sono sostanzialmente le stesse che avevamo preparato per la legge delega e che erano state votate dal Consiglio Nazionale che produsse un documento ad hoc. Siamo rimasti coerenti a quelle linee guida”.
Il Consiglio Nazionale ha anche pronunciato un secco no alla Consulta Assembleare, individuata come una sorta di livello intermedio tra gli Ordini con più di cinquemila iscritti e la Federazione. Nel testo del D.Lgs è stabilito un numero di 60 componenti la Consulta. Consiglio Nazionale che si è espresso favorevolmente nei confronti della proposta di inserire, nel nuovo testo della riforma degli Ordini, l’aumento del mandato elettorale da tre a quattro anni per i Consigli degli Ordini.