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Piano per (s)vendere le case degli Enti previdenziali agli inquilini. Il no di ENPAM: Oliveti sarebbero a rischio le pensioni di 350 mila tra medici e dentisti
[lunedì 12 novembre 2012]

Fa discutere la proposta del ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi di dare la possibilità agli inquilini degli alloggi di proprietà degli Enti previdenziali, pubblici e privati, di acquistarli pagandoli 150 volte l’importo dell’affitto mensile. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera la proposta potrebbe concretizzarsi e tramutarsi in legge visto che piace anche la Ministro allo Sviluppo Corrado Passera e se ne è già parlato anche a Palazzo Chigi.

L’obiettivo, spiega il ministro Riccardi al Corriere è quello di favorire i cittadini per battere la speculazione ma sono in molti a sostenere che la proposta serva esclusivamente per fare “cassa” visto che dalle stime riportate dal quotidiano di via Solferino solo a Milano e Roma sarebbero 30 mila gli immobili che potrebbero essere venduti facendo incassare allo Stato 120 milioni di euro derivanti dall’imposta di registro.

Fortemente contrario il presidente ENPAM Alberto Oliveti.

“Il nostro compito è pagare pensioni”, dice Oliveti in un comunicato stampa. “Se realmente la proposta del ministro Riccardi è nei termini che sono stati riportati allora la risposta è che il suo piano è inaccettabile e in contrasto con gli obiettivi di sostenibilità che questo governo ci ha imposto. Svendere il nostro patrimonio secondo i criteri ipotizzati ci costringerebbe a tagliare le pensioni future degli oltre 350 mila medici e dentisti attivi in Italia. E a patirne sarebbero soprattutto i giovani.”

“Gli immobili –continua Oliveti- sono stati acquistati con i contributi previdenziali versati da centinaia di migliaia di medici e dentisti e servono a garantire il pagamento delle loro pensioni: per questo non possiamo permetterci di fare svendite.  Abbiamo già un piano di dismissione che prevede la vendita al giusto prezzo di interi stabili alle cooperative degli inquilini. Inoltre abbiamo sempre dimostrato la nostra sensibilità sociale applicando canoni calmierati e non aumentando gli affitti agli inquilini in provate condizioni di difficoltà”.


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