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UNIDI alla politica. Berrutti: per rilanciare il settore intervenire su incentivi per pazienti, professionisti e strumenti per agevolare l’export delle aziende
[mercoledì 30 gennaio 2013]

Anche UNIDI lancia le sue richieste alla politica, partendo dal presupposto che occorre superare logiche puramente industriali visto che l’obiettivo finale di tutte le componenti della filiera è la tutela della salute ed il benessere della popolazione.

Gli interventi indicati dall’associazione degli industriali del settore dentale, già anticipati nell’evento organizzato dalla Lega Nord aVarese nelle settimane scorse, propongono pertanto una serie di misure a beneficio di tutti gli attori del comparto, sia a monte che a valle della catena distributiva di prodotti e prestazioni: pazienti, professionisti, imprese.

Verso il paziente UNIDI chiede, supportata dall’intero comparto dentale, di aumentare la deducibilità dei costi delle parcelle del dentista, agevolando l’accesso dei pazienti agli studi odontoiatrici e favorendo una maggior frequenza degli interventi di prevenzione, con benefici effettisulla salute orale.

Verso il professionista si chiede di aumentare la deducibilità degli investimenti in beni strumentali e la modifica degli studi di settore in tema di attrezzature, in modo da incentivare e favorire i professionisti che investano per il rinnovo dei propri studi con apparecchiature moderne e più efficaci nella tutela della salute dei pazienti. 

Verso l’industria si pone l’accento sul valore del prodotto italiano, chiedendo il ripristino e l’introduzione di efficaci strumenti pubblici a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese italiane.

“Siamo convinti – ci dice il presidente UNIDI Gianfranco Berrutti- che al settore dentale serva una spinta che porti i pazienti a frequentare più assiduamente lo studio dentistico. Questo sia attraverso campagne di sensibilizzazione ma anche dal punto di vista economico attraverso gli sgravi fiscali che, se aumentati rispetto agli attuali, possono rendere molto meno conveniente andare all’estero per effettuare le cure. Sul fronte dei professionisti come industria del settore dentale abbiamo la necessità che vengano modificate, in particolare, le norme che oggi penalizzano chi investe in innovazione, in particolare modificando le norme sugli investimenti dei beni strumentali. Infine le richieste per la nostra industria, che esporta il 60% della propria produzione all’estero, sono legate a introdurre nuovi efficaci strumenti a supporto dell’export”.

Sull’argomento leggianche:

[16/01/2013] Le richieste di ANDI alla politica. IlPresidente Prada: "nostro dovere dialogare con tutte le forzepolitiche".


 


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