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2012 è ancora crisi per il mercato italiano, meglio l’export. Prime anticipazioni sull’Analisi di Settore UNIDI
[lunedì 18 febbraio 2013]

2-3% è il calo medio patito dai prodotti di consumo nel 2012. Ad anticiparlo è Roberto Rosso presidente di Key-Stone società di ricerca di mercato specializzato nel settore dentale e che da sette anni per conto di UNIDI realizza l’Analisi di Settore, indagine giunta che anche quest’anno fotograferà il mercato della produzione e distribuzione italiano del dentale.

In una intervista pubblicata su UNIDIPress Online e sul sito dell’associazione degli industriali del settore dentale italiani, Rberto Rosso evidenza come “il mercato a livello europeo continua con una lenta ma strutturale crescita”.

“Il settore dentale –dice Rosso- essendo inserito nel più ampio settore della salute da un lato e dell'estetica dall'altro, si pone in un contesto molto favorevole alla crescita e allo sviluppo, anche qualitativo.  Proprio lo sviluppo qualitativo, l'orientamento a soluzioni sempre migliori da parte dei dentisti, la costante ricerca e sviluppo dell'industria, fanno sì che il mercato acquisisca valore aggiunto a prescindere dalle quantità consumate, e ciò consente al settore di svilupparsi con indubbia vivacità. Tutto ciò nonostante la crisi faccia comunque sentire i suoi effetti, con un rallentamento della crescita nell'ultimo triennio, ma pur sempre in un contesto positivo”.

Questo a livello europeo. In Italia il mercato è invece ancora in sofferenza.

“Certamente –continua Rosso- sono i consumi di base, quelli che hanno risentito meno della congiuntura negativa, lo stesso vale per i prodotti di consumo per il laboratorio, dove pur con unità in calo si osserva un costante rinnovamento delle produzioni in direzione dell'uso di tecnologie digitali. Si tenga però conto che mai il settore aveva lamentato una situazione recessiva nei prodotti di consumo, neppure nel 2009, anno di grande difficoltà per l'impatto improvviso della congiuntura internazionale.  Diversa, direi molto grave, è la situazione rispetto alle apparecchiature, ciò è dovuto essenzialmente non tanto alle conseguenze dirette del presunto calo della domanda, ma piuttosto ad una crisi di fiducia dei dentisti italiani, che tendono a procrastinare eventuali investimenti, fatto salvo per le nuove tecnologie. Nell'ambito delle attrezzature, ha parzialmente contribuito al contenimento del calo l'apertura di un centinaio di nuovi medio/grandi studi dentistici inseriti nei circuiti dell'odontoiatria commerciale, i cui investimenti in attrezzature e impianti hanno avuto un discreto peso nel corso del 2012. Anche l'Implantologia e l'Ortodonzia, stando ai primi segnali hanno subito una riduzione”.

Riduzione che il presidente di Key-Stone quantifica in un meno 2-3% rispetto al 2011.

Per avere dati più precisi, ed il quadro completo del emrcato, si dovrà però attendere maggio durante il Congresso degli Amici di Brugg quando, come ogni anno, UNIDI presenterà l’Analisi di Mercato.

 


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