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Accordo Pierrel e Università Cattolica di Milano per ricerca su tumore del cavo orale
[venerdì 22 febbraio 2013]

Pierrel Pharma S.r.l. ha sottoscritto un contratto con l'Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) di Milano per la ricerca, sviluppo, realizzazione e commercializzazione worldwide di un dispositivo medico diagnostico, utile alla rilevazione precoce di alcune lesioni pre-cancerose sospette del cavo orale, non visibili ad occhio nudo. Pierrel Pharma e l'UCSC si propongono di sviluppare e commercializzare un dispositivo medico, da fornire agli specialisti in odontoiatria e patologia orale, costituito da un paio di occhiali equipaggiati con filtri speciali che, accoppiati all'utilizzo di una semplice lampada fotopolimerizzante, presente in tutti gli studi dentistici, permette di individuare eventuali lesioni sospette presenti nel cavo orale, nonché di apprezzarne i relativi margini.

Il dispositivo in questione, di cui già si dispone di un prototipo, sfrutta il principio secondo il quale le mucose sane diventano autofluorescenti se investite da una luce della giusta lunghezza d'onda. Una luce adatta a generare autofluorescenza è emessa anche dalle lampade fotopolimerizzanti, presenti in tutti gli studi odontoiatrici. Gli occhiali che Pierrel Pharma e l'UCSC intendono sviluppare permetteranno di captare la fluorescenza propria delle mucose sane e di distinguere le lesioni sospette, che appaiono come aree scure su sfondo verde.

"Il contratto siglato oggi – dichiara in una nota il dott. Raffaele Petrone, Amministratore Delegato di Pierrel SpA – contribuirà a rafforzare la strategia di Pierrel nello sviluppo di prodotti innovativi, nel campo delle patologie del cavo orale. Questo prodotto si andrà, infatti, ad affiancare al kit per lo screening delle carie, che intendiamo sviluppare insieme alla società Smile srl, così come comunicato alla stampa la scorsa settimana. Investire nella ricerca e sviluppo ed internazionalizzare le proprie competenze, insieme con i propri prodotti, rappresenta l'unico modo per un'azienda come Pierrel per continuare ad essere competitiva nel mercato internazionale e fornire contestualmente un contributo alla lotta contro il cancro, attraverso lo sviluppo di strumenti di diagnosi precoce" Trattandosi di un semplice paio di occhiali, contrariamente a tutti gli altri dispositivi in commercio, gli occhiali Pierrel consentiranno una visione binoculare del cavo orale, saranno facili da indossare e leggeri, non avranno bisogno di fonti di energia elettrica, né di complicati manuali di uso e di manutenzione, né di assistenza dopo l'uso: ciò allo scopo di semplificarne l'utilizzo, così da avvicinare lo specialista, durante le visite dentali di ruotine, alla valutazione delle eventuali lesioni pre-cancerose dei propri pazienti.

Sebbene il cancro orale rappresenti l'ottavo tumore più comune, anche gravato da un elevato tasso di mortalità, Pierrel Pharma stima che circa l'85% degli odontoiatri statunitensi non utilizza ancora alcun dispositivo per la diagnosi delle lesioni del cavo orale, affidandosi alla sola ispezione visiva, con tutti i limiti della stessa. Solo il 15% dei dentisti statunitensi utilizza dispositivi medici per la diagnosi precoce delle lesioni del cavo orale, che risultano essere talvolta complessi e spesso molto costosi - difficoltà che sembrano spiegare e giustificare le basse percentuali di penetrazione di mercato di tali prodotti. Il volume di affari dei dispositivi di prevenzione del cancro orale ha raggiunto nel 2012, negli USA, il valore di circa 12-15 milioni di dollari (dati elaborati da Pierrel Pharma Srl).

Il contratto siglato tra le parti definisce i principi alla base dello sviluppo e della successiva commercializzazione del dispositivo medico in questione. In particolare, è previsto che Pierrel Pharma ottenga i diritti globali di commercializzazione del dispositivo medico e riconosca alla UCSC delle royalties,da calcolarsi in base alla quantità di occhiali che saranno commercializzati. Al termine della fase di sviluppo del dispositivo ottico, una volta completato con successo lo studio clinico multicentrico già progettato, Pierrel Pharma prevede che la commercializzazione degli occhiali possa generare un fatturato di circa 7-9 milioni di Euro, nei primi tre anni di commercializzazione.

"Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto questo accordo con l'Università Cattolica del Sacro Cuore -dichiara Fabio Velotti, amministratore unico di Pierrel Pharma S.r.l. - I filtri ottici inventati presso l'Università (da un team di ricercatori coordinati dal prof Sandro Pelo, Direttore UOC Chirurgia Maxillo facciale dell'Università Cattolica - Complesso Integrato Columbus) ci hanno subito entusiasmato per la semplicità e la facilità di utilizzo. E' nostra intenzione rendere disponibili gli occhiali agli studi odontoiatrici di tutto il mondo, in modo tale da poter attuare uno screening di massa, per la diagnosi delle lesioni del cavo orale, con l'aiuto di un dispositivo medico non invasivo né doloroso, ai pazienti che si recheranno quotidianamente dal dentista.

"Si segnala che l'UCSC ha già sperimentato tali filtri ottici in uno studio clinico pilota, condotto su 32 pazienti ad alto rischio di tumore del cavo orale. Di questi, 12 pazienti (gruppo A) erano portatori di malattie potenzialmente maligne, mentre gli altri 20 pazienti (gruppo B) erano stati precedentemente operati per cancro orale. I risultati sono stati i seguenti: all'osservazione con gli occhiali in questione, 13 pazienti hanno mostrato la perdita di autofluorescenza (8 pazienti del gruppo A e 5 del gruppo B) in alcuni siti del cavo orale. I 13 pazienti sono stati sottoposti a biopsia nei siti indicati dagli occhiali in questione. Di questi 13 pazienti, 12 erano affetti da lesioni di una certa rilevanza (nel gruppo A, 6 pazienti erano affetti da carcinoma squamo-cellulare e 2 da displasia di basso grado; nel gruppo B, 2 pazienti erano affetti da displasia di alto grado, 2 da displasia di basso grado, e 1 da ipertrofia epiteliale con cellule infiammatorie).

I risultati raccolti sembrano confermare l'adeguatezza del test dell'autofluorescenza per l'individuazione del cancro orale in soggetti a rischio, quali fumatori, bevitori, anziani e soggetti già trattati per carcinoma del cavo orale. Il metodo sembra rendere visibili alterazioni precoci strutturali e biochimiche della mucosa orale, non sempre evidenti all'ispezione diretta della cavità orale. Inoltre, all'osservazione con tale dispositivo ottico, i margini delle lesioni delle mucose appaiono di solito più ampie rispetto a quelle visibili ad occhio nudo. L'attuale estensione delle lesioni potenzialmente maligne deve essere precisamente valutata per evitare asportazioni solo parziali del tumore. Il prof. Sandro Pelo, coordinatore del gruppo di ricerca che ha prodotto l'invenzione e formato in particolare dai dottori Alessandro Moro e Francesco Di Nardo, dichiara che "questo accordo è prova tangibile dell'importanza e del valore della collaborazione tra l'industria e l'università. Il mondo accademico, da sempre laboratorio di idee e conoscenze, trova così nuova forza per apportare contributi rilevanti sia al benessere della collettività, mettendo a diposizione della comunità uno strumento di prevenzione, sia dell'intero sistema paese, rappresentando un'ulteriore prova delle potenzialità della ricerca made in Italy".

A cura Ufficio stampa Pierrel


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