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I dati di settore UNIDI sull’andamento del mercato dei prodotti. Bene l’export ma il mercato domestico è in recessione
[giovedì 6 giugno 2013]

Come ogni anno, a Rimini, in occasione del Congresso Amici di Brugg, l’istituto di ricerche Key-Stone ha presentato la ricerca di mercato sull’industria dentale realizzata per conto di UNIDI - Unione Nazionale Industrie Dentarie Italiane, commentata con il supporto e il confronto con le altre ricerche che Key-Stone realizza periodicamente sul settore.

Oltre 700 milioni la produzione dentale italiana (+1,5% nel 2012 vs 2011, +20% dal 2006 ad oggi) . Continua la propria ripresa dopo la lieve riduzione del 2009. Cresce però solo grazie all’export a causa di un mercato domestico sempre più in crisi. 57% della produzione 2012 destinata all’estero.

La produzione di prodotti di consumo cresce più del 10% (2012 su 2011), mostrando volumi quasi raddoppiati negli ultimi 8 anni. Anche nel comparto chimico l’Italia dimostra di saper competere con i big player internazionali.

Le esportazioni valgono quasi 450 milioni (+5,5% nel 2012 e + 30% dal 2006 a oggi). Conferma dell’apprezzamento del Made in Italy, dell’orientamento all’internazionalizzazione di tutte le aziende italiane (anche medio-piccole) e del  supporto di UNIDI (attività di promozione, comunicazione e presenza in numerose Fiere di settore in tutto il mondo)

Per la prima volta viene registrata una tendenza negativa dei consumi domestici con un -5%. La recessione colpisce inaspettatamente anche prodotti e attrezzature dentali dovuta alla progressiva e costante riduzione dei pazienti negli studi odontoiatrici privati dal 2009 ad oggi . Riduzione più contenuta nei consumi (-2% vs 2011) e forte decremento nelle apparecchiature (punte che arrivano al -15%) .

Il 2013 si presenta ancor più cupo, sottolinea Roberto Rosso presidente della Key-Stone. “Dall’analisi congiunturale del primo trimestre registriamo una contrazione ancor più marcata in tutti i segmenti, con un - 6% complessivo. Il forte calo degli acquisti di nuove tecnologie dimostra una generale sfiducia da parte di dentisti e odontotecnici italiani che non si impegnano in investimenti per il futuro, oltre a una certa stretta creditizia che riduce le possibilità di finanziamento anche per gli operatori di questo settore”.

Secondo i dati rilevati nel primo trimestre 2013 è calata la vendita dei prodotti di consumo per lo studio (-4,8%), quella dei prodotti di consumo per il laboratorio (-1,7%), attrezzature per studio (-9,7%), attrezzature laboratorio (-28,9%).

“In chiave prospettica, le varie ricerche di settore inducono a ipotizzare un 2013 di grandi grande incertezza –continua Roberto Rosso– Metà del business è comunque rivolto al nostro paese e occorre quindi far sì che venga recuperata anche la domanda interna, affinché più cittadini possano tornare ad avvalersi di prestazioni odontoiatriche, e che la categoria di dentisti e odontotecnici ritorni a far evolvere consumi e investimenti in nuove tecnologie.”

 


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