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Spagna Francia e Italia alleate contro le tariffe professionali, per favorire la concorrenza
[venerdì 21 giugno 2013]

La liberalizzazione delle tariffe delle prestazioni professionali per favorire la concorrenza è una battaglia che i Governi e le Authority di molti paesi europei stanno combattendo.

Nelle ultime settimane sono state prese ben cinque decisioni in merito da Enti di nazionalità diversa: AGCM italiana (le numero 749-750-753), dalla Corte di Appello di Parigi (6 giugno 2013 n. 95) e della Commissione sulla concorrenza spagnola (6 giugno 2013).

Per quanto riguarda l’Italia i tre provvedimenti hanno, con modalità diverse, sanzionato i Consigli Notarili di Milano, Bari e Verona per aver posto in essere tre distinte intese restrittive della concorrenza finalizzate a reintrodurre le tariffe abrogate dalla legge quale parametro di riferimento per la determinazione dei compensi, minacciando provvedimenti disciplinari in caso di mancato adeguamento. Secondo l’AGCM attraverso il principio dell’adeguatezza del compenso alla prestazione professionale veniva nella sostanza richiesto di ancorare le tariffe praticate alla clientela a quelle ministeriali abrogate dal legislatore. Queste le sanzioni: 99.403 euro per il Consiglio notarile di Milano, 10.227 euro per il Consiglio notarile di Bari, e a  20.445 euro per il Consiglio notarile di Verona.

Simile il provvedimento dell’Autorità della concorrenza francese (L’Autorité de la Concurrence)  che ha sanzionato Géfil (sindacato dei professionisti operanti nel settore dell’ingegneria del tempo libero, della cultura e del turismo) e le dieci società di consulenza, membri del consiglio di amministrazione di Géfil, per aver posto in essere un’intesa sui prezzi degli studi di fattibilità dei progetti di gestione del patrimonio culturale e naturalistico e di sviluppo dei territorio, venduti principalmente agli Enti pubblici e agli Enti locali.

Gélfi e la società di consulenza Deloitte proponevano ricorso avverso tale decisione dinanzi alla Corte d’Appello di Parigi. Rigettando tale ricorso, la Corte d’Appello di Parigi ha confermato l’esistenza della diffusione, da parte del sindacato professionale, di un prezzo di riferimento con l’obiettivo di ostacolare il libero gioco della concorrenza. Inoltre, la Corte d’Appello ha confermato che Gélfi si è impegnato a tenere sotto controllo i prezzi praticati sanzionandola con15.000 euro di multa.

L’Autorità di concorrenza spagnola (Comision National de la Compencia) ha sanzionato il Consiglio dell’ordine degli ingegneri edili e Tecniberia per aver posto in essere atti finalizzati ad imporre  ai propri membri l’applicazione dei prezzi da applicare ai servizi erogati, generando una distorsione della concorrenza. Secondo l'indagine dell'autorità spagnola l'intesa ha avuto come scopo principale l’elaborazione e la distribuzione agli associati di documentazione volta a fornire un ausilio per il calcolo dei costi legati ai servizi da questi forniti ai propri clienti, e in generale, ad omogeneizzare il prezzo degli stessi. 200mila euro la sanzione comminata.

A cura di: avv. Silvia Stefanelli esperto di diritto sanitario in Bologna

 

 


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