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Il russamento e le apnee notturne, una migliore sinergia tra odontoiatra e medico del sonno potrebbe fare risparmiare al SSN 2,8 miliardi di euro all’anno
[mercoledì 24 luglio 2013]

E’ di qualche giorno fa la notizia che il Sistema Sanitario Nazionale spende da 1,5 a 3 miliardi di euro ogni anno per la cura di persone affette da Sindrome da Sleep Apnea, diagnosticata o meno. Tra i costi sanitari e quelli indiretti, si stima che il possibile risparmio con un’adeguata diagnosi e trattamento possa arrivare a 2,8 miliardi di euro.

Una sindrome che potrebbe essere intercettata, ed in parte curata, dal dentista.

Abbiamo chiesto al dott. Luigi Paglia del Dipartimento di Odontoiatria Materno-Infantile Istituto Stomatologico Italiano (Milano) quale potrebbe essere il ruolo dell’odontoiatra nel trattamento del russamento e delle apnee notturne.

“Il russamento e le apnee notturne (OSA) sono inquadrati  dall’ ultima classificazione dei disturbi del sonno (ICSD-2) quali disturbi respiratori correlati al sonno. L’OSA infatti è caratterizzata da episodi ripetuti di ostruzione di vario grado ,da ipopnea sino all’apnea ,delle vie aeree superiori con conseguente riduzione o cessazione del flusso d’aria e persistenza dei movimenti respiratori.

L’apnea ostruttiva viene definita come riduzione di almeno il 90% del flusso aereo che duri almeno 10 secondi. L’ipopnea invece è una riduzione del flusso d’aria di oltre il 50% o anche del 30% ma con una desaturazione del 3-4 % rispetto al dato basale. Lo specialista competente per l’inquadramento di questo quadro clinico è il medico del sonno, al quale spetta la diagnosi, che è soprattutto polisonnografica. Le più recenti  linee guida dell’ American Academy of Sleep Medicine, supportate dai dati della letteratura scientifica, indicano che nei casi di apnee notturne non gravi, la terapia di prima scelta può essere rappresentata dalle apparecchiature odontoiatriche di avanzamento mandibolare.

Queste apparecchiature consistono in dispositivi che hanno lo scopo di produrre un avanzamento mandibolare tale da tendere i muscoli delle vie aeree, impedendo la vibrazione ed il collassamento degli stessi, e da aumentare la cavità dinamica disponibile per il flusso dell’ aria. In tal modo si ha un controllo del russamento e dell’apnea. Le apparecchiature più sofisticate  hanno la possibilità di regolare l’ avanzamento mandibolare, partendo da una quantità iniziale corrispondente al circa il sessanta per cento della massima protrusione, fino ad raggiungere una  posizione che risolva la sintomatologia e sia nello stesso tempo confortevole per il paziente.

Poichè la diagnosi ed il follow-up delle OSA sono si competenza della medicina del sonno , è necessaria una stretta collaborazione fra odontoiatri esperti in materia e centri del sonno.

Per chi fosse interessato ad approfondire questo  argomento sul numero di settembre del Dentista Moderno sarà pubblicato all’interno del corso Ecm a distanza diretto da Domenico Viscuso il modulo dedicato alla Diagnostica strumentale e correlazione con i disturbi del sonno curato da Massimiliano Di Giosia”.

Luigi Paglia: Dipartimento di Odontoiatria Materno-Infantile Istituto Stomatologico Italiano (Milano)


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