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Il Networking Dentale: l’evoluzione della specie
[martedì 24 settembre 2013]

Bruce H. Lipton, un’autorità per quanto concerne i legami tra scienza e comportamento, afferma che ogni individuo può essere considerato non come un’entità unica ma come un insieme di 50 trilioni di cellule individuali. Visto in questa maniera sono molto contento che tutte le mie cellule vadano d’accordo....

Questa nuova visione descritta nel libro “La biologia delle credenze” mi ha fatto pensare alla nostra situazione di studi monoprofessionali. Anche noi possiamo essere assimilati a delle entità unicellulari intelligenti, molto specializzate, che risultano deboli nei confronti degli “insulti” esterni in quanto isolate.

Oggigiorno il dentista monoprofessionale si trova di fronte a due situazioni: rimanere da solo e quindi influenzabile dalle situazioni esterne (costi, concorrenza) oppure provare ad associarsi con alcuni colleghi (rischiando anche una possibile separazione con conseguenti problemi economici e organizzativi).

Ritornando al concetto biologico, in natura esiste un’altra strategia evolutiva definita simbiosi. Questa è diversa dagli organismi pluricellulari uniti tra di loro in quanto permette alle entità che la realizzano di mantenere la loro individualità ottenendo, un mutuo vantaggio.

Per quanto riguarda la nostra realtà professionale la simbiosi tra studi dentistici esiste e viene definita network. Infatti pur trattandosi di realtà diverse, l’unione permette di trovare un mutuo vantaggio nella comunicazione esterna, risparmio di risorse e benefici per i pazienti. Esistono già vari network dentali in Italia, ognuno con una sua specifica valenza (OPI, Aldientali ecc...). Tutti hanno delle caratteristiche particolari, ma la struttura è sempre la stessa:

- Elemento differenziante: offre un vantaggio che gli altri non offrono, qualcosa che ne motivi la scelta come aspetti clinici (terapie esclusive), aspetti economici (tariffe e sconti particolari), aspetti generali (contratti, tessere o altre facilitazioni)

-Comunicazione esterna: permette ai componenti di ricevere il beneficio dall’appartenenza al gruppo. Questa può esaurirsi in un sito web o può essere più evoluta mediante un vero e proprio ufficio stampa professionale.

- Risparmio costi: gruppi di acquisto per prodotti, attrezzature e servizi, che aiutano i partecipanti a ridurre le spese.

- Commercializzazione: (eventuale) alcuni network utilizzano un ufficio vendita per la promozione presso aziende e colleghi. Questo è l’elemento differenziante tra il network limitato a pochi aderenti e quello che vuole raggiungere numeri più importanti.

Esiste poi un’ulteriore differenziazione dei network in due classi:

- Network di promozione “privata”: sono gruppi il cui elemento differenziante è una terapia particolare. In questo caso ogni partecipante ha una sua zona esclusiva, in maniera da assicurare la saturazione della struttura.

- Network di promozione di “categoria”: In questo caso è importante il numero, la diffusione del network sul territorio, in modo da accrescere il potere contrattuale.

È il momento dei network?

Senz’altro questo rappresenta lo strumento più vantaggioso e flessibile che possiamo utilizzare per affrontare eventuali momenti di difficoltà operativa. Inoltre un grosso vantaggio del network è senz’altro quello psicologico di supporto. Il fatto di avere un obiettivo comune da portare avanti insieme, creando dei momenti di ritrovo comune, permette di condividere e risolvere le preoccupazioni della nostra professione.

La prima cosa da fare è essere consapevoli che anche altri colleghi hanno i nostri stessi problemi e che stanno cercando come noi una soluzione o un “gruppo di supporto”.

Insieme ad alcuni amici-colleghi si possono organizzare delle riunioni, per far nascere idee e progetti, con cui migliorare la nostra professione.

I punti principali da discutere durante le riunioni sono:

- Obiettivo-idea coinvolgente

- Servizi aggiuntivi

- Scelta tra Promozione di studi privati o di categoria

- Organizzazione fiscal-amministrativa

- Organizzazione della Comunicazione esterna e ufficio stampa

I tempi che ci attendono rappresenteranno senz’altro una sfida per tutti quanti. Il vantaggio non sarà nella quantità di denaro posseduto (che lo stato o equitalia potrà far sparire) o nella qualità clinica dello studio (che senza comunicazione esterna rimarrà isolato), ma nel numero di persone che avremmo saputo riunire attorno a un’idea o un progetto comune.

Al corso di Novembre parleremo di “Comunicazione esterna professionale”, cioè come promuovere lo studio esternamente anche mediante alcune forme di networking dentale.

A cura di: dott.Tiziano Caprara


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