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Rischio previdenziale per i giovani dentisti. “Pensate al vostro futuro” l’invito del presidente di Fondo Sanità Luigi Daleffe
[lunedì 5 ottobre 2009]

Sarà la crisi, il precariato con cui molti giovani odontoiatri, ma anche medici, sono costretti a convivere ma i neo dentisti e medici non pensano alla propria pensione.

Disinteresse verso la “previdenza” che può mettere in crisi l’intero sistema pensionistico dei medici italiani.

A lanciare l’allarme è stato il presidente di Fondo Sanità Luigi Daleffe durante un convegno organizzato dall’Omceo di Pavia. A darne notizia è la versione on-line del Sole24Ore.

“Il problema –ha detto Daleffe- nel nostro paese non c'è cultura previdenziale. I tempi sono cambiati e la previdenza complementare è la strada da seguire, oltre a costituire un grosso vantaggio fiscale per tutti, per i liberi professionisti, per i convenzionati e per i dipendenti, anche quelli già vicini alla pensione. Ma soprattutto per i più giovani, con un orizzonte temporale a disposizione maggiore, di scegliere investimenti più redditizi, diluendo il maggiore rischio nel maggior tempo a disposizione. Si è deciso per un fondo pensione complementare chiuso proprio perché è più conveniente dal punto di vista economico. A causa della situazione demografica (dal 1964 ad oggi le nascite in Italia si sono dimezzate (da 1 milione a 500.000) ed all'aumento dell'aspettativa di vita, la previdenza sta andando in tilt: ci sono troppi pensionati, che vivono troppo a lungo, e troppo pochi giovani, che guadagnano troppo poco”. Per questo, secondo Daleffe il futuro è nella previdenza complementare.

Sul fronte Enpam non ci sono allarmismi ma il vicepresidente Gianpiero Malagnino ha ricordato che se le cose non cambieranno entro il 2021 si dovrà pensare di diminuire le pensioni. Per evitare questo Malagnino evidenza come si dovrà “portare avanti una battaglia perché i 30 anni di equilibrio attuariale non siano soltanto un fatto che preveda che le entrate previdenziali siano sufficienti a pagare le pensioni, ma che possa essere utilizzato per un periodo limitato un po' del patrimonio del fondo ENPAM ( 10 miliardi euro), per pagare le pensioni, quando, dal 2021 in poi, la gobba che in parte abbiamo superato arriverà al suo epilogo e le nostre entrate non saranno sufficienti per pagare le pensioni".

Intanto dal bilancio consultivo del 2008 emerge che a fronte di circa 390mila iscritti all’albo hanno contribuito alla quota “B” del Fondo 115.336 iscritti (di cui 36.803 iscritti all’albo degli odontoiatri) versando nelle casse 266.645.430 euro.

 


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