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Rimuovere gli ostacoli e favorire il riconoscimento dei titoli conseguiti nei paesi dell’Est. Lo chiede al ministro Fazio e Gelmini l’On Melis
[venerdì 12 febbraio 2010]

Visto che in italia operano un cospicuo numero di medici romeni mostrando competenza professionale indiscutibilmente comparabile con quella dei loro colleghi provenienti dalle università italiane perché non rimuovere gli ostacoli al pieno riconoscimento dei titoli conseguiti nei paesi dell’Est?

A chiederlo è l’On Guido Melis (PD) –laureto in giurisprudenza; Professore ordinario di Storia delle Istituzioni politiche- attraverso una interpellanza parlamentare al Ministero della Salute ed a quello dell’Università. In realtà l’On Melis riporta all’attenzione dei ministeri competenti sulla vicenda di alcuni cittadini italiani che nel 1989, si legge nell’interrogazione,  frequentano con profitto l'accademia europea di Torreberretti Pavia e successivamente si recano presso l'università statale Jagiellonski di Cracovia, facoltà di stomatologia, per sostenere gli esami finali su un programma identico a quello delle università italiane vedendosi poi negare la validità di tali esami ai fini dell'esercizio della professione in Italia. Alcuni di loro, spiega l’On Melis, nel 2006-2007 hanno ottenuto, sulla base della frequentazione in Polonia, l'iscrizione all'università Carol Davila di Bucarest (facoltà di odontoiatria) e sostenuti gli esami integrativi, ottengono il secondo diploma di laurea in odontoiatria presso quella università. Nonostante questo, evidenza il deputato del PD, si sono visti ulteriormente negato il diritto di esercitare la professione in Italia nonostante le autorità accademiche polacche e romene abbiano attestato con dichiarazioni scritte che i programmi di studi stomatologici eseguiti dai suddetti laureati sono perfettamente rispettosi di quelli impartiti nelle università italiane. Peraltro, nota l’On Melis, in alcuni casi risulterebbe invece il riconoscimento di alcuni titoli di laurea di odontoiatria e rispettiva abilitazione rilasciati da altre università straniere su identici programmi.

Ricordando le disposizioni in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali stabilite dalla direttiva europea n. 2005/36/CE del 7 settembre 2005 del Parlamento europeo, il parlamentare chiede ai ministeri competenti “quali siano le ragioni che hanno sinora indotto a negare il riconoscimento dei diplomi di laurea e di abilitazione conseguiti nelle università citate ed in genere in quelle dei Paesi comunitari dell'Est europeo e se non si ritenga opportuno, vista la vigente normativa europea, rimuovere gli ostacoli al pieno riconoscimento dei titoli conseguiti in questi Paesi”.

 


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