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Matteuzzi (UNIDI) alla politica: regole comuni per tutelare la qualità del Made in Italy. Intanto UNIDI si mette in proprio per promuovere all’estero la qualità italiana creando “Piazza Italia”
[lunedì 13 febbraio 2012]

L’appello che l’industria del settore dentale italiano lancia dal convegno organizzato sabato 11 febbraio da UINDI per confrontasi con la politica è chiaro: aiutateci a continuare a puntare sulla qualità creando regole comuni altrimenti chiudiamo.

Un settore quello dell’industria italiana che ha fatto della qualità il suo punto di forza e che proprio per questo riesce a vendere in tutto il mondo sopperendo alle carenze del mercato interno in continuo calo.

Fatturato di 1200 milioni di euro, oltre seimila addetti impiegati a pieno regime, soprattutto donne e giovani, esportazioni in ogni continente giunte al 60% (con un +6% nel 2010 e +5% nel 2011) i numeri dell’industria italiana che, per volume di prodotti venduti, è il secondo produttore europeo e terso mondiale.

“I nostri prodotti sono molto ricercati all’estero – spiega il Presidente UNIDI (Unione Nazionale Industrie Dentali Italiane) Mauro Matteuzzi – ma oggi il mercato è globalizzato e la crisi economica non tocca solo il nostro Paese. Se alla libera circolazione dei pazienti e dei professionisti in Europa, all’ingresso del capitale nelle strutture odontoiatriche, alle liberalizzazioni e al mercato unico, non contrapponiamo regole comuni e controlli più attenti sulla sicurezza dei prodotti, sulla rintracciabilità dei materiali, sulla formazione dei futuri professionisti e sull’aggiornamento di quelli abilitati, rischiamo che la ricerca del prezzo basso ad ogni costo, più frequente in tempi di crisi, finisca con l’esporre il cittadino a rischi per la propria salute. Il nostro dovere, e il dovere delle Istituzioni, è invece garantire al cittadino prestazioni sicure”.

“La nostra scelta di investire sulla qualità – prosegue il presidente Matteuzzi –incide direttamente anche sulla salute della bocca e dei denti dei cittadini. Ora si tratta di programmare il futuro per impedire che questa qualità, che permette ai dentisti italiani di offrire al propri pazienti cure efficaci e sicure proprio grazie ai materiali ed alle attrezzature innovative prodotte in Italia, non vada compromessa”.

“Le nostre aziende per esportare e vendere in tutto il mondo – continua il presidente Matteuzzi – devono seguire una serie di norme non omogenee e per ottimizzare la produzione i nostri prodotti rispettano quelle più restringenti. Questo alza, e di molto, la qualità di quanto produciamo, ma anche i costi di produzione, e quindi di vendita. Per questo chiediamo che la qualità sia sostenuta non tanto per permettere alle nostra aziende di essere ancora più competitive sul mercato, ma per tutelare la salute dei cittadini. Noi non facciamo auto o elettrodomestici, ma produciamo dispositivi medici ed apparecchi elettromedicali”.

Un esempio di queste difficoltà arriva dai produttori degli arredi professionali: i mobili utilizzati negli studi odontoiatrici. Quelli prodotti dalle aziende italiane offrono, oltre ad un design accattivante, la garanzia di una qualità costruttiva assoluta grazie all’utilizzo di leghe metalliche appositamente studiate e di vernici atossiche che li rendono facilmente igienizzabili prevenendo efficacemente ogni possibile rischio di infezioni incrociate. Ma in Italia e in molti paesi europei non esiste una norma di riferimento cha imponga anche negli studi odontoiatrici, di utilizzare nei locali dove si pratica l’attività clinica mobili che offrano garanzie di una efficacie igienizzazione. “Così capita – dice Matteuzzi – che alcuni dentisti vadano all’Ikea a comprare i componenti per la cucina adattandoli al proprio studio”.

Per sostenere la qualità del settore dentale italiano nel mondo da alcuni anni l’UNIDI, vista l’assoluta assenza delle istituzioni italiane, si è “messa in proprio” creando “Piazza Italia”, uno spazio che viene allestito nelle più importanti fiere di settore dei 5 continenti dove poter presentare i prodotti italiani ma anche favorire incontri tra le imprese ed i dealer esteri.

“Il nostro lavoro di promozione del Made in Italy in tutto il mondo – conclude Matteuzzi – è interamente finanziato dalle aziende associate. Ci spiace notare come in tutte le manifestazioni a livello mondiale dove partecipiamo, gli stand istituzionali dei nostri competitor hanno al loro interno spazi che promuovono il loro Paese finanziati dai rispettivi Governi. Più volte abbiamo richiesto un sostengo al nostro Governo ma senza ottenere risposte. So bene le difficoltà economiche dei nostri bilanci ma noi non chiediamo nuovi fondi, chiediamo solo che quelli che vengono già stanziati per questo tengano conto anche dell’industria dentale italiana”.


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