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Striscia la Notizia, il commento del presidente AIO
[lunedì 12 marzo 2012]

Pubblichiamo il commento del presidente AIO Pierluigi Delogu al servizio di Stricia la Notizia sulle discordanze di diagnosi e preventivi di alcuni dentisti.

Eccoci di nuovo a discutere di informazione strumentale o distorta sulla nostra categoria professionale. Il mio commento sul servizio di Striscia la notizia del 08.03.2012  è sicuramente pleonastico e  non può che stigmatizzare tale metodologia di comunicazione con il pubblico sopraffatto da una serie di  input  di tipo sensazionalistico che mirano a confondere più che chiarire.

Voglio cogliere questa occasione per  analizzare la situazione in modo più esteso  e proporvi delle riflessioni che ne sono scaturite.  Qual è la motivazione che ha ispirato la redazione di “Striscia” e il suo  brillante inviato sig. Laudadio? Appare chiaro che, ancora una volta,  con  una  innegabile tempestività rispetto alla agenda politica, si sia portato un attacco deliberato alla libera professione Odontoiatrica.

E’ proprio il concetto di libero rapporto tra paziente e professionista che viene messo in discussione. Si  vuol far passare il principio che  il modo di operare e di rapportarsi al proprio paziente deve essere uno e uno solo e possibilmente codificato  entro dei binari che comprendano procedure , costi e addirittura tempi di operatività.  Tutti questi parametri sono peculiari delle attività commerciali ed è chiaro  come si sia voluto assimilare la professione odontoiatrica che è intellettuale a una attività produttiva di tipo commerciale.

Questo fatto ottiene l’effetto di deviare il concetto che il paziente ha del suo curante  valutandolo in base alla lettura delle sue “istruzioni per l’uso”.  Il rapporto fiduciario  chiamato “alleanza terapeutica” nel quale anche il paziente diventa attore protagonista della sua salute è un requisito fondamentale per  declinare dei percorsi personalizzati e soggettivi in base alle diverse esigenze di ogni individuo.  Come potremo giustificare, anche economicamente, una visita di 2 ore per tutti i cittadini/pazienti odontoiatrici ? In un nanosecondo avremo decuplicato la richiesta di spesa odontoiatrica nella popolazione, che fra l’altro se ne fa carico completamente!  Se il professionista ritiene di dedicare 30 minuti e di eseguire gli esami minimamente invasivi perché si trova di fronte ad una situazione   obiettiva di salute orale, egli  è un  ignorante o negligente?  Nella visita ginecologica, si esegue sempre un tampone vaginale?

In merito all’indagine di Striscia la Notizia mi piacerebbe sapere quanti professionisti sono stati “intervistati” prima di arrivare a 4  casi in cui si sono esplicitate delle diagnosi differenti, e infine  se ci si è accertati che questi fossero iscritti all’Albo e abilitati all’esercizio professionale perché, a ben vedere,  l’ultimo, che ha prescritto solo l’igiene, era vestito  in maglietta e jeans e non indossava i guanti. Ahi, Ahi, Ahi.

Come Associazione Italiana Odontoiatri  in rappresentanza della categoria chiederemo con urgenza diritto di replica e chiarimento alla redazione di  Striscia, con una considerazione che ci lascia l’amaro in bocca.  Da  anni, con duro lavoro, stiamo lentamente creando una coscienza della salute orale  nei cittadini  speriamo non basti un servizio di tre minuti  per tornare indietro di 20 anni.

Pierluigi Delogu: Presidente nazionale Associazione Italiana Odontoiatri

 


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