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Le criticità verso la nuova ECM per il Coordinamento Italiano Provider in Odontoiatria. Abbiamo intervistato la dott.ssa Cannarozzo
[lunedì 16 aprile 2012]

Il Coordinamento Italiano Provider in Odontoiatria si era costituito all’inizio anno con l’obiettivo di rappresentare tutti gli attori che operavano nel sistema ECM accreditati come provider all’Age.Na.S. Questo l’elenco degli aderenti: COI AIOG,,AIO,ANDI SERVIZI s.r.l.,ANDI ROMA servizi s.r.l., B.E.BETAEVENTI, E20,SIDO, PIERRE SERVICE s.r.l.,FORM@S s.r.l.

Tra le prime iniziative del Coordinamento una serie di richieste avanzate alla Commissione Nazionale ECM che proprio in questi giorni ha presentato alla Stato Regioni il testo della nuova ECM. Abbiamo chiesto un parere a Maria Grazia Cannarozzo portavoce del Coordinamento e presidente COI-AIOG.

Dott.ssa Cannarozzo la Commissione ECM non sembra aver ascoltato le vostre richieste per agevolare la formazione per i liberi professionisti? 

Il documento che verrà portato all’attenzione della Conferenza Stato Regioni, modifica ben poco l’impianto precedente, tranne per quanto riguarda il passaggio sull’attività formativa degli Ordini che si sono accreditati come provider (vorrei ricordare che non tutti gli ordini sono provider). Mi sembra che, in riferimento a questo, abbia prevalso il principio di tutelare il libero professionista che non ha raggiunto il monte crediti ECM richiesto e possa tramite il proprio Ordine accedere a dei corsi gratuiti, o quasi, per soddisfare il suo fabbisogno formativo per non incorrere in sanzioni. Vengono anche meglio precisate le aree di interesse per la stesura del dossier formativo, aziendale e di gruppo. Per il dossier formativo individuale vengono indicate le aree di competenza ma senza chiarire in base a quale criterio si debba curare e meglio approfondire un contenuto o un altro. Se da un lato, quindi, si identificano gli Ordini come soggetti attivi a completare un’offerta formativa non bastevole, dall’altro si ripropongono e si confermano i requisiti minimi considerati indispensabili per lo svolgimento dell’attività di provider (linee guida per i manuali di accreditamento dei provider), si istituisce un Albo Nazionale dei Provider nazionali e regionali, si confermano le verifiche e le eventuali sanzioni per violazioni.

Oltre a queste quali sono le criticità del testo presentato?

Le criticità sono le stesse che abbiamo portato all’attenzione nel nostro documento. Per i Provider, viene riproposto quanto stabilito ex ante, non specificando e non chiarendo determinati passaggi. Per i liberi professionisti si affronta il problema dei crediti maturati all’estero e nient’altro. Ma voglio anche spiegare come il nostro vuole essere un atteggiamento propositivo grazie all’esperienza maturata sul campo con l’accreditamento di  circa 471 eventi, erogato 209.863 crediti ECM, a 27.827 partecipanti. Anche forti di questi numeri, come Coordinamento ci proponiamo come interlocutore credibile per i futuri passaggi di modifica del sistema a tutela della qualità e semplificazione dell'offerta formativa odontoiatrica.

Gli Ordini potranno organizzare eventi formativi anche su temi prettamente clinici ma solo se sono gratuiti o a costi minimi e senza utilizzare sponsor.  Non ci sarà il rischio di un abbassamento della qualità formativa dovendo contenere le spese? Ci sarà un rischio di fuga dal settore dei provider “professionisti” non potendo reggere la concorrenza con gli Ordini?

Non ritengo che una formazione erogata da un Ordine solo perché gratuita o a costi bassi possa o debba essere qualitativamente insufficiente: assolutamente no. E non ritengo neanche che si voglia perseguire un regime di monopolio nel campo della formazione. Siamo in una fase di ulteriore assestamento del sistema ECM e l’attenzione che viene data alla riproposizione delle regole per l’accreditamento dei provider e del regime sanzionatorio per violazioni eventualmente riscontrate indica l’attenzione per un sistema provider su cui è permeato il sistema ECM.

Come Coordinamento come vi e muoverete per cercare di far modificare il testo?

Vorrei ricordare che questo testo prodotto dal Ministero è ancora provvisorio. Noi, come Coordinamento, partendo dal documento presentato daremo luogo a una serie di iniziative concrete che andremo a produrre nel prossimo futuro.

Come spesso avviene nel settore, l'odontoiatria si presenterà alle istituzioni disunita, il CIC non ha gradito l'iniziativa attivata da voi provider e vi ha espulso come COI-AIOG. Può essere un problema che mina la possibilità del settore di farsi ascoltare?

Il CIC nasce come Comitato di Società Scientifiche, noi come Coordinamento di Provider. Come vede soggetti diversi e devo dire che questo è stato ben inteso da altri soggetti. La conferma è che noi, COI-AIOG, aderiamo anche alla FISM (Federazione delle società medico scientifiche) che non ci ha espulso. I numeri prodotti in termini di eventi accreditati, di crediti erogati e di partecipanti ci permettono di poter fornire dati certi e sicuramente validi per un riscontro del fabbisogno formativo e della validità degli obiettivi formativi raggiunti. E questo, come Coordinamento, ci fa essere un interlocutore valido e autorevole. Tra l’altro anche il CIC è provider e sarebbe sicuramente interessante avere anche il suo contributo. In merito alla nostra espulsione ci sono ben altri motivi e non certo di ordine finanziario come si è detto. Ma su questo non mi voglio dilungarmi visto che sto parlando in veste di portavoce e rappresentante del Coordinamento Italiano Provider in Odontoiatria.

Sull’argomento leggi anche:

[05/04/2012] ECM ecco le nuove regole. 150 i crediti da reperire entro il 2013. Centrale il ruolo dell’Ordine nella certificazione dell’avvenuta formazione ma anche nell’aggiornamento e nell’opera sanzionatoria che rischia di essere “automatica”

[05/04/2012] Nuove regole ECM. Brucoli (CAO): “continueremo a lavorare per rendere il sistema più calzante per i liberi professionisti. Non ci saranno sanzioni automatiche” 

[17/01/2012]  Nasce il Coordinamento Provider in Odontoiatria come punto di riferimento sulle problematiche ECM tra istituzioni e Ministero. Ecco le sue richieste

 


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