Proprio mentre si ritorna a parlare di raccomandazioni cliniche odontoiatriche con i conseguenti timori di parte della professione ritenendo che possano creare problemi alla categoria obbligandoli a seguire determinati protocolli operativi, una sentenza della Cassazione (sentenza n. 23146/12; depositata il 12 giugno) sancisce come il rispetto delle linee guida tutelino il sanitario dall’accusa di imprudenza e imperizia.
Il fatto preso in esame dalla Cassazione partiva dal ricorso di un paziente nei confronti della sentenza che assolveva due medici oculisti dall’accusa di negligenza ed imperizia per aver “omesso di effettuare un trattamento chirurgico tempestivo e adeguato al caso clinico, autorizzando una dimissione intempestiva del paziente, che causava a quest’ultimo un indebolimento permanente della funzione visiva dell’occhio destro”.
La Cassazione, giudicando il ricorso del paziente inammissibile, conferma quanto i giudici distrettuali avevano sostenuto nella sentenza di primo grado affermando altresì che le “linee-guida, pur non essendo vincolanti, orientano il sanitario la cui condotta, una volta che a queste si adegua, non può essere definita imprudente, né tantomeno imperita”.
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