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Striscia parla di turismo odontoiatrico ed ANDI si arrabbia. ”Solo uno spot per le cliniche croate” dice Prada spiegando ai media i rischi.
[venerdì 5 ottobre 2012]

Strisca la Notizia parla di turismo odontoiatrico in Croazia dedicando due servizi andati in onda mercoledì 3 ottobre e giovedì 4 ottobre ed i dentisti insorgono.

Sono degli spot, dice il presidente ANDI Gianfranco Prada in un comunicato diffuso alle agenzie stampa. “Un errore non spiegare ai cittadini che prima di rivolgersi all’estero per le cure odontoiatriche è meglio considerare i tanti aspetti, soprattutto negativi, che la scelta comporta”.

“Dopo alcuni anni in cui, favorito dall’interesse mediatico che il turismo odontoiatrico aveva creato –ricorda Prada oggi il turismo odontoiatrico sta cominciando ad essere visto con diffidenza dai cittadini italiani”.

Come conferma il sondaggio presentato nel maggio scorso condotto dall’istituto di ricerca ISPO per conto di ANDI che ha evidenziato che solo il 4% degli italiani si sono rivolti durante la loro vita all’estero per effettuare cure odontoiatriche e tra questi la metà di loro non lo rifarebbe, mentre l’81% degli italiani non è disposto a farlo e solo il 15%, pur non avendolo mai fatto, lo prenderebbe in esame.

“La gente –continua Prada- ha capito che non solo non si risparmia, considerando gli spostamenti necessari per questi viaggi della speranza, i soggiorni, il disagio, ma soprattutto non ha senso affrontare queste cure per via degli insuccessi ottenuti. Prevalentemente ci si reca all’estero per interventi di implantologia il cui successo è legato al rispetto dei tempi clinici e ai materiali utilizzati. La necessità di curare i pazienti in tempi molto brevi e di contenere i costi ha prodotto, a distanza di anni, gravi problemi di salute odontoiatrica tra i quali il rigetto degli impianti con la conseguente perdita di tutto il lavoro protesico, costringendo tanti pazienti alla dentiera. Ed inoltre, in questi casi i pazienti, di fatto, non possono rivalersi sul dentista straniero in quanto dovrebbero attivare una causa per ottenere il risarcimento nel Paese dove si sono recati per le cure. Anche la “garanzia” italiana promessa da alcuni di questi tour operator che organizzano i viaggi non vale nulla. Spesso i dentisti italiani che dovrebbero risolvere i problemi creati dai colleghi esteri non lo fanno per non diventare responsabili legalmente dei danni provocati. Poi ci sono i problemi rispetto alle norme igienico sanitarie, evidenziate anche in una recente ricerca del Codacons. Quelle a cui i dentisti italiani devono sottostare sono tra le più garantiste per il paziente degli stati europei. Ma il problema non riguarda solo le norme igieniche, spesso infatti per il paziente italiano è difficile capire sia il tipo di cura che il dentista straniero gli propone, sia se quello che lo cura è un vero dentista abilitato. Ci si fida sempre del tour operator che sarà probabilmente bravo a scegliere il viaggio ed il soggiorno migliore, ma difficilmente ha le competenze necessarie per indicare il dentista più competente a curare le disfunzioni del singolo".

"Certo -continua- le prestazioni in alcuni Paesi esteri costano meno che in Italia, come costa meno un soggiorno in hotel o una cena. Il motivo? La fiscalità diversa, il costo del lavoro diverso, il costo del materiale diverso. Ma si può scegliere da chi farsi curare con lo stesso sistema con cui si scegli dove fare la vacanza?  La salute orale è un bene fondamentale che va tutelato”.

“Il comparto odontoiatrico italiano –conclude- è composto da oltre 200.000 professionisti che operano nel pieno rispetto di regole certe e garanzie di qualità, con tassazione che supera il 60% dei redditi; non è proprio corretto paragonare i costi italiani con quelli stranieri”.

 


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