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Ansia da poltrona dei bambini: come prevenirla e come trattarla. Il successo del trattamento si gioca nelle prime sedute, dice l’esperto
[lunedì 25 marzo 2013]

La paura è una emozione innata e adattiva, utilissima in molte situazioni della vita e viene attivata da specifici segnali. Negli esseri umani la paura è spesso legata ad emozioni e situazioni spiacevoli che portano al desiderio di non ripetere quella esperienza. I bambini non hanno paura del dentista in maniera innata, per loro è un dottore come un altro, ma possono essere influenzati negativamente da scenari suggeriti che hanno lo scopo di ottenere un risultato: che il bambino si lavi i denti. In realtà questo approccio è sbagliato e ha un effetto collaterale a cui gli adulti non pensano: nel momento in cui il bambino avrà bisogno di cure il bambino sarà sensibilizzato negativamente e non vorrà sentirne parlare.

E anche nei piccoli che non sono stati spaventati, l'ambiente dello studio dentistico, con la sua strumentazione,  le lampade, le grandi poltrone e gli strumenti metallici possono incutere un timore comprensibile. Si tratta di uno spazio inconsueto e apparentemente ostile così come le pratiche che prevedono di aprire la bocca, e quindi di non poter vedere quello che sta succedendo.

L'ansia  nei bambini quando vengono portati dal dentista  è quindi  una situazione comune: : i bambini sino a 2 anni temono gli estranei, cercano la protezione dei genitori e si ritraggono o piangono quando cerchiamo di avvicinarci, sino ai 7 anni invece possono seguire le istruzioni se le proponiamo con un linguaggio e una modalità adatti a loro.  Dobbiamo ricordare che per lui l'ambiente particolare e la situazione provocano uno stress elevatissimo.

Spesso i genitori sono i primi ad avere paura e trasmettono il timore al bambino con frasi o con atteggiamenti sbagliati, magari con frasi  dette  a fin di bene come 'dai che non fa male presuppongono che c'è davvero qualcosa di cui doversi preoccupare.

Il successo nel trattamento nei bambini si gioca nelle prime due o tre sedute e per questo nel nostro studio di Senigallia abbiamo adottato da tempo tecniche validate di comunicazione con il paziente. Una di quelle che hanno successo con i più piccoli è la tecnica “TELL – SHOW – DO”: prima viene spiegato ciò che sarà fatto con parole neutre e che il bambino può capire, poi viene mostrato lo strumento con un avvicinamento progressivo, il bambino può guardare e toccare lo strumento, prende familiarità con esso e poi viene avvicinato alla guancia in maniera progressiva e solo alla fine si chiede al bambino di aprire la bocca. A questo delicato percorso si aggiunge il rinforzo positivo: se il bambino è bravo gli viene detto e va premiato, mentre se ci sono stati problemi non si critica e non si sottolinea in alcun modo il suo disagio. Anche il tono di voce ha la sua importanza: impariamo ad essere gentili ed amichevoli ma siamo fermi nelle decisioni in modo che il bambino sappia che è al sicuro con noi perchè siamo adulti. Fondamentale è non tradire mai la loro fiducia, se sappiamo che proverà un po' di fastidio ma riteniamo che possa sopportarlo glielo diciamo.

Nei casi critici adottiamo un approccio graduale, nella prima visita facciamo sedere il bambino sulla poltrona, é sufficiente che apra la bocca e si faccia visitare. Nella seconda seduta si inizia con l'igiene in modo che familiarizzi con gli odori, i sapori, gli strumenti e infine se ci sono carie da curare si inizia sempre da quella più piccola. I bambini ma anche i ragazzi e i disabili devono sapere che ascoltiamo i loro timori e che li rispettiamo. Tecniche di gestione più avanzate prevedono l'uso del protossido di azoto un gas che inalato permette di ottenere una sedazione cosciente blanda ma efficace. Si tratta di una tecnica ampiamente utilizzata da oltre 20 anni (Stati Uniti, Canada e svariati Paesi Europei) ma diffusa in Italia da pochi anni.

La somministrazione di ossigeno e protossido d'azoto per via inalatoria é controllata da un apposito macchinario e induce un senso di rilassatezza, elimina la percezione del dolore e lo stato ansioso. L'effetto del gas inizia 5-10 minuti dall'inizio della somministrazione e termina quando viene spenta l'erogazione del protossido e inalato ossigeno puro per 3-4 minuti. Si tratta di una tecnica sicura  soprattutto nei bambini molto piccoli o poco collaboranti. L'obiettivo è sedare l'ansia ed eliminare il dolore tramite l'analgesia, tutte le zone vicino alla testa e al cervello determinano un dolore più intenso e meno sopportabile. Da non dimenticare poi il dolore post-trattamento o post-operatorio che deve essere controllato adeguatamente.

A cura di: dott. Daniele Benedetti Forastieri, Specialista in Odontoiatria a Senigallia  

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