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VISTO DA FUORI: Ottimo approvare la raccomandazioni cliniche ma poi bisogna lavorare per farle conoscere. Gli odontoiatri sembrano poco attratti dal tema. Oggi il CSS esamina quelle odontoiatriche
[martedì 23 aprile 2013]

In questi anni che tento di raccontare il settore ho già avutomodo di esprimere il mio “amore” per il Collegio dei Docenti. Come giornalistache non si occupa di clinica trovo che sia uno dei pochi congressi scientificidove vi siano spunti per chi come me scrive praticamente solo di politica, dinorme, di cronaca, delle professioni che stanno cambiando. Anche quello di quest’anno il Congresso del Collegio non hadeluso, ne parleremo nel dettaglio nei prossimi articoli anche se qualcosaabbiamo già raccontato.

Vorrei soffermarmi su un aspetto che ha occupato la mattinatadel sabato: raccomandazioni cliniche e linee guida.

Grazie alla presenza degli attori che le hanno in questianni realizzate, associazioni scientifiche, sindacati, CAO, Ministero dellaSalute, si è potuto fare il punto sulla loro approvazione. Vi avevamo già anticipato che il passaggio voluto dalMinistro della Salute in Consiglio Superiore di Sanità per ottenere il parereanche dei referenti di altre branche della medicina avrebbe rallentato la loroapprovazione.

Stando a quanto ha raccontato il prof. Enrico Gherlone,membro del Consiglio Superiore di Sanità -coordinatore della Commissione che haredatto le raccomandazione cliniche- e relatore delle raccomandazioni clinichein odontoiatria, il parere di altri esperti medici potrebbe rallentare, e dimolto, la loro approvazione. Oggi il CSS torna ad occuparsene.

Tra i rischi quello che si voglia considerare anche altre procedureoggi non contemplate.

Per una professione in continua evoluzione come quellaodontoiatrica, anche grazie alle nuove tecnologie, diventerebbe impossibilecercare di approvare un documento solo quando contempli tutte le procedure chepossono interessare l’odontoiatra. La logica vorrebbe delle raccomandazionicliniche in continua evoluzione. Non voglio certo entrare nel merito delle questioni clinichee scientifiche. La mia considerazione è su quali siano, poi, le azioni necessarieper promuovere le raccomandazioni cliniche che dovrebbero guidare l’odontoiatrianel compiere le cure.

In questi anni il Ministero della Salute ha pubblicato sulproprio sito importanti linee guida e noi abbiamo dato, puntualmente,  la notizia sul nostro giornale. Non avendo accesso ai dati delle visite del sito delMinistero abbiamo verificato l’interesse che queste notizie suscitavano tra inostri lettori.

Molto scarse rispetto alle altre notizie pubblicate.Mediamente ildentale.it registra 23mila lettori al mese, una notizia importanteviene letta in media nel primo mese di pubblicazione circa 2 mila volte: quelleche riguardano le linee guida hanno registrato qualche centinaia di letture,per alcune come quelle sulla cura dei malati oncologici non arriviamo a cento.

Probabilmente, come hanno anche suggerito alcuni degliintervenuti all’evento organizzato al Congresso del Collegio dei Docenti sidovrebbe prevedere più comunicazioni scientifiche sull’argomento.

Altra soluzione che mi permetto di avanzare, al fine delladivulgazione della conoscenza di queste “buone pratiche”, è quella di prevedereche il programma ECM obblighi gli odontoiatri a reperire un numero di creditiformativi seguendo eventi scientifici specifici sulle linee guida ministeriali.D'altronde il programma ECM era nato anche per dare un aggiornamento agli operatorisanitari su determinati argomenti di interesse comune.

Norberto Maccagno:direttore de ildentale.it

Sull’argomento leggianche:

[22/02/2013] Raccomandazioni cliniche in odontoiatria. Saràil Consiglio Superiore di Sanità a valutarle

[15/03/2013] Raccomandazioni cliniche in odontoiatria:martedì se ne discute in Consiglio Superiore dei Sanità

[22/03/2013] Raccomandazioni cliniche in odontoiatria: ilCSS approfondirà con i medici che si occupano di testa-collo. Ad aprile laprossima riunione

 


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