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La colpa è lieve per il medico che si attiene alle linee guida. La Cassazione conferma l’impianto del decreto Balduzzi. Soddisfazione del Ministro della Salute. Intanto si sono perse le tracce di quelle sull’odontoiatria
[venerdì 1 febbraio 2013]

La Cassazione con la sentenza 2/2013 del 30 gennaio scorso conferma l’impianto normativo in tema di responsabilità medica della legge 189/12, meglio conosciuta come decreto Balduzzi,  confermando la depenalizzazione della colpa lieve per chi svolge una professione sanitaria e si attiene alle linee guida accreditate in materia dalla comunità scientifica.

I giudici si sono espressi in maniera positiva al quesito proposto sull'applicazione dell'articolo 2 del Codice penale in tema di successione delle leggi penali nel tempo, rispetto alla riforma che porta il nome del Ministro della Salute.

Ricordiamo che l'articolo 3 della legge 189 dell'8 novembre 2012 (Responsabilità professionale dell'esercente le professioni sanitarie) indica che deve essere esclusa, in particolare, la rilevanza penale delle condotte di colpa lieve del medico, laddove il professionista si è attenuto a linee guida o prassi virtuose riconosciute.

“Tutti coloro che avevano definito in modo negativo le norme del decreto devono ricredersi dopo la pronuncia della Cassazione”, commenta il Ministro. “Essa costituisce un primo passo verso una maggiore serenità nello svolgimento delle prestazioni sanitarie da parte dei professionisti delle professioni sanitarie. In tal modo si individuano le inappropriatezze dovute alla medicina difensiva e inoltre, con maggiore serenità dei professionisti sanitari, si hanno maggiori garanzie per i pazienti e quindi maggior tutela del diritto alla salute”.

Intanto dopo le notizie sulla imminente pubblicazione delle “Raccomandazioni cliniche” se ne sono perse le tracce.

Sull’argomento leggi anche:

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[05/06/2012] Si torna a parlare di raccomandazioni cliniche. Via libera dal tavolo tecnico, ora la parola passa al Ministero. In autunno saranno rese pubbliche

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